Sampierdarena. “In momenti di crisi c’è ancora più bisogno del teatro”. Tutta Sampierdarena si è raccolta intorno al Modena, il teatro dell’Archivolto che rischia di chiudere i battenti a pochi anni dalla ristrutturazione.
Alle 18 passate è andato “in scena” il flash mob organizzato per sensibilizzare e portare l’attenzione su quanto sta succedendo in uno dei luoghi simbolo della delegazione genovese. “I tagli alla cultura pregiudicano contributi e sovvenzioni – spiegano gli organizzatori che hanno pubblicizzato l’evento con un tam tam su Facebook – La cultura è vita. Senza il Suo teatro, Sampierdarena non può rinascere, senza il suo teatro non è possibile una ripresa”.
Complice il sole una nutrita folla, e molti ragazzi, ha raggiunto piazza Modena per ballare insieme a Spazio Danza 2. Finite le danze è tempo di parole con l’incontro pubblico con la direttrice del Teatro dell’Archivolto Pina Rando e il Direttore Artistico Giorgio Gallione. Coordinano l’incontro i giornalisti Massimiliano Lussana (Il Giornale) e Raffaele Niri (Repubblica). Atteso anche Don Gallo.
L’evento è stato organizzato dal tessuto associativo di Sampierdarena: Amici dell’Archivolto, Officine Sampierdarenesi, Auser Martinetti, Associazione Commercianti di San Pier D’Arena, Amici di Piazza Settembrini e Spazio Danza 2.
ll Teatro dell’Archivolto opera a Sampierdarena dal 1997, dopo che si è fatto carico dell’opera di restauro del Teatro Gustavo Modena e successivamente della Sala Mercato, ricavata qualche anno più tardi dal recupero dell’adiacente mercato comunale. “Un’operazione che ha valorizzato e restituito alla città di Genova e al quartiere di Sampierdarena due spazi che si trovavano in uno stato di pesante degrado”, spiegano gli organizzatori.
Oggi il Teatro dell’Archivolto è un punto di riferimento per oltre 60.000 persone, che ogni anno entrano nelle Sala Gustavo Modena e nella Sala Mercato per vedere gli spettacoli serali, seguire le attività promosse per le scuole, partecipare a incontri, laboratori, seminari. All’attività di ospitalità affianca una considerevole attività di produzione di spettacoli e l’organizzazione di tournée in tutta Italia. “Un ruolo di presidio culturale e sociale per il quartiere di Sampierdarena, oltre a produrre una ricaduta in termini di indotto non trascurabile – concludono – La cultura è sempre un bene comune da difendere e più che mai in tempo di crisi, ma perché ciò avvenga è necessario un adeguato sostegno pubblico”.