Genova. C’è un mare di colori e di lana, una tonnellata circa, che da oggi, e per quindici giorni, ricopre letteralmente ogni angolo più o meno nascosto del Porto Antico di Genova.
Un’ondata di fili di lana hanno vestito a nuovo panchine, ringhiere, le vecchie gru, i rami degli alberi, dall’Acquario ai Magazzini del Cotone. E’ lo Yarn Bombing, la street art nata in America e sbarcata, in occasione del primo giorno di Primavera, anche sotto la Lanterna. Un’esplosione di colori che ha visto giovani e anziani rivestire con lavori rigorosamente fatti a maglia, monumenti, piante e arredi pubblici, come da tradizione.
“E’ un’iniziativa che dà vita e attrae le persone al Porto Antico, partner insieme a Palazzo Ducale, al Comune e alle associazioni del territorio di questa bellissima festa”, commenta Alberto Cappato, direttore generale della Porto Antico Spa. Del resto, va sottolineato, l’area si presta e ogni angolo riserva più di una sorpresa. “Sarebbe stato bello colorare anche uno dei pali del Bigo con i colori della pace, come le ghette di Gandi – aggiunge Cappato – quello che poi colpisce è che un’iniziativa a 360 gradi, nasce dalla città e oltre ad essere un passatempo ha anche importanti risvolti sociali”. I manufatti per questi creativi intrecci urbani saranno infatti distribuiti a chi ne ha bisogno.
Nonni e nipoti, adolescenti e over 65, donne ma anche qualche uomo, tutti insieme a sferruzzare: un modo per far incontrare le generazioni, e per insegnare ai ragazzi l’arte del lavoro a maglia e dell’uncinetto. In tutto sono state coinvolte più di un migliaio di persone a Genova, ma lavori fatti e personalizzati, sono arrivati anche da fuori città.
“Ho visto cose veramente spendide – racconta Carla Sibilla, assessore comunale al Turismo e alla Cultura – frutto di grande creatività, arte e voglia di fare le cose insieme. L’obiettivo del Comune, portare avanti un progetto sociale che desse anche colore alla città, ha riscontrato soddisfazione da parte di tutte le associazioni e i soggetti che hanno partecipato”.
Le opere rimarranno al Porto Antico per quindici giorni, accoglieranno, oltre alla Primavera, anche il varo della MsC Preziosa e la kermesse di Slow Fish. Dismesse le “installazioni”, il materiale non andrà perso ma, al contrario, riciclato e ancora lavorato, eventualmente, per farne coperte da regalare ad altre associazioni e a chi ne ha bisogno. In tutto una tonellata di lana, “in gran parte donata da uno sponsor e poi dall’apporto di tutti che con uno splendido lavoro, hanno contribuito a far rinascere il Porto Antico”.