Genova. “La nostra intenzione è arginare definitivamente l’apertura di nuove sale gioco, anche in presenza di tutti i requisiti”. Così Monica Russo, consigliera del Pd e responsabile del Forum Sicurezza all’indomani della presentazione in giunta del nuovo regolamento comunale sulle sale da gioco e che, dopo il vaglio dei Municipi, passerà poi all’esame del consiglio comunale per la definitiva approvazione.
“Quartieri come Sampierdarena, dove sono presenti al momento 18 sale gioco, non possono tollerare nuove aperture – aggiunge Russo – dovranno essere salvaguardati attraverso una nuova clausola da inserire nel testo che tuteli queste zone sensibili per l’alta densità di sale gioco già aperte”.
Queste, in sintesi, le proposte avanzate dal Partito Democratico: vietare nuove aperture laddove esista tale densità, di per se fattore di rischio per la vivibilità del quartiere e per la tutela della salute dei cittadini, esposti ad un rischio intollerabile di cadere nella dipendenza da gioco d’azzardo.
Obbligo di informativa sui rischi connessi alla dipendenza da gioco d’azzardo patologico con relative sanzioni per chi ometta di farlo e controlli severi.
Inasprimento delle pene previste per chi non rispetta le norme del Regolamento.
Creazione di un sistema di segnalazione da parte dei cittadini “efficace e semplice” dei problemi di sicurezza e vivibilità causati dalla presenza delle sale gioco o da ciò che accade all’interno delle sale da gioco: “ad esempio la presenza di minori all’interno della sala giochi oppure la somministrazione di alcolici all’interno della sala o la presenza di soggetti che prestano denaro a usura”.
“Occorre pertanto prevedere un sistema di raccolta delle segnalazioni nei Municipi e l’individuazione di un soggetto che a livello comunale raccolga questi dati per realizzare una mappa aggiornata che faciliti e renda più tempestiva l’azione di chi controlla e applica le sanzioni”, spiega Russo.
Infine un’immediata intensificazione dei controlli “per verificare che le sale ora presenti sul territorio rispettino le norme, seppure ancora insufficienti” finché “non giungano norme nazionali risolutive ma soprattutto di una massiccia campagna informativa sui rischi connessi alla dipendenza da gioco d’azzardo patologico”.