Genova. Venti milioni, all’interno di un decreto che ne sblocca 80, per il ribaltamento a mare del cantiere navale di Sestri Ponente. Il provvedimento firmato dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera suscita apprezzamenti e critiche al tempo stesso. Se è vero, infatti, che si tratta di una novità importante, è anche vero che per far partire i lavori sono necessari circa 70 milioni, quasi quattro volte la somma ad oggi disponibile.
Così, mentre il presidente dell’Autorità portuale di Genova Luigi Merlo accoglie “con soddisfazione” la firma del decreto (augurandosi comunque che i rimanenti 50 milioni vengano sbloccati presto), la Fiom Cgil di Genova è tutt’altro che soddisfatta.
“Sono passati 19 mesi dalla firma dell’Accordo di Programma al Ministero per il ribaltamento del Cantiere di Sestri Ponente – ha detto Bruno Manganaro – e ad oggi sono disponibili 20 milioni di euro sui 70 necessari a far partire i lavori. Di questo passo si rischia di arrivare nel 2017 per vedere l’inizio di quest’opera”.
Il problema vero sono però le condizioni dei lavoratori. “Sono al terzo anno di cassa integrazione, non si vedono nuove commesse e la Fincantieri sembra voler parlare di meno attività industriali in quell’area – continua Manganaro.
“A Genova servono attività produttive ed il ribaltamento a mare era ed è giustificato per potenziare “le attività produttive navalmeccaniche”, come recita l’Accordo di Programma. Quest’opera va fatta subito – conclude – e per l’obiettivo per cui era nata, altrimenti la battaglia dei lavoratori e di un intera città verrà disattesa”.