Genova. Chi oggi, passeggiando per la Maddalena, ha visto camminare rasente i muri persone con fare sospetto e indagatore, non si deve preoccupare. Per una volta, e per fortuna, non è la paura a far muovere i passi, ma il gioco. Un social game per rilanciare ancora il cuore di Genova.
“Vivere e visitare la Maddalena”, questo il titolo del progetto che prevede per oggi una caccia al tesoro virtuale, con la merenda In Scia Stradda, con i prodotti dei terreni sottratti alle mafie, in concomitanza con la giornata di Libera, in memoria delle vittime di mafia. E, poi, a partire dal prossimo 22 marzo, una serie di visite guidate gratuite tra le vie dell’antico sestiere.
La novità, commissionata all’Università di Genova, è l’inaugurazione di 24 antenne wi fi, con cui oggi si gioca, ma che restano a disposizione degli abitanti, dei genovesi e dei turisti. Durante le prossime visite, infatti, basterà avere un smartphone o un tablet per ricevere e scoprire, attraverso storie e dialoghi creati per l’occasione, i segreti e le storie del quartiere. (Venerdì 22 marzo, ore 15.30 “Artigiani e botteghe. Lavoro alla Maddalena tra storia, attualità ed eccellenza”, con partenza da Piazza Fontane Marose angolo Via Garibaldi. E sabato 23 Marzo, ore 15 “Maddalena La Bella. Arte e storia, incontri reali e virtuali nell’antico sestiere”, partenza da Piazza Banchi).
“Quello di oggi è un calcio di inizio per creare un ambiente virtuale che possa favorire la riscoperta del sestiere – commenta Claudio Oliva, Job Centre, da cui dipende il coordinamento progettuale e operativo – con queste 24 antenne la Maddalena può ambire a diventare il quartiere con più infrastrutture wi fi d’Italia. Per una volta non si parte dai salotti buoni, ma direttamente dallo sviluppo locale”. Comune, Municipio Centro Est, ma soprattutto i soggetti economici, il Patto per lo Sviluppo della Maddalena, sono stati il motore, con il contributo della Compagnia di San Paolo, della novità al passo con i tempi. “E’ un programma che rimarrà a disposizione di tutti e non solo per queste giornate”, conclude Oliva.
“Volevano fare qualcosa per inaugurare i nuovi punti wi fi – spiega Antonio Sgorbissa, docente dell’Università di Genova – e noi abbiamo proposto un gioco multimediale e competitivo. Ma l’infrastruttura per giocare sulla rete è molto di più, è una risorsa per altri nuovi eventi di questo tipo”.
La grande caccia al tesoro “virtuale” è partita: per 40 minuti i partecipanti divisi in due squadre, Uomini lupo e Vampiri, ma senza sapere chi è cosa, si sono sfidati a colpi di Qr cod, a caccia di tesori, rubandosi i codici, l’un l’altro e di nascosto, con lo scopo di fare punti, trovando le anime e la vera anima del quartiere.