Il Wwf lancia l’allarme sulle foreste liguri: legge regionale inadeguata

foreste

Genova. Prosegue l’iter del mediocre disegno di legge regionale in materia di “compensazione forestale” e gestione dei boschi di proprietà pubblica

Ancora una scadente proposta di legge regionale, in campo ambientale (dopo la pletora di testi di deregulation in materia di cave, fauna selvatica, urbanistica, a cui si è assistito negli ultimi  mesi), stavolta in materia di boschi e foreste.

La IV Commissione del Consiglio Regionale sta concludendo l’esame -prima del passaggio in aula-  del disegno di legge di Giunta n.238 , presentato dall’assessore Barbagallo, di modifica della vigente  legge regionale del 1999   in materia di foreste ed assetto idrogeologico.

Le associazioni ambientaliste WWF e Italia Nostra hanno presentato alla fine dello scorso anno, durante un’ apposita audizione, una serie di rilievi critici al testo della Giunta Regionale.

In particolare, tra l’altro, è stato fatto presente che:

– non vanno limitate le possibilità di rimboschimenti compensativi, per interventi edilizi nei boschi.
La Giunta esclude a priori che  la trasformazione, anche con interventi urbanistico-edilizi, del bosco (quella sotto i 1.000 metri quadrati)   sia assoggettabile ad una compensazione forestale; un decreto legislativo nazionale del 2001 prevede invece che in caso di trasformazione d’uso della superficie boscata  “deve essere compensata da rimboschimenti con specie autoctone, preferibilmente di provenienza locale, su terreni non boscati”.

La regione preferisce che tale compensazione avvenga solo con indennizzi economici.

– stabilire che la realizzazione di piste e strade forestali “non costituisca mutamento di destinazione d’uso” viola la normativa statale prevista dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio;

– è assurdo contemplare  la possibilità di  affidamento del patrimonio forestale di proprietà regionale anche ad imprese forestali private. Infatti il patrimonio forestale regionale deve assolvere a compiti di tutela della biodiversità, protezione dei beni naturali, difesa del suolo, fruizione controllata da parte della collettività, e tali obiettivi sembrano incompatibili con le esigenze di profitto di imprese private.

Gli ambientalisti auspicano robusti corretti del testo della maggioranza, prima che approdi alla votazione in Consiglio Regionale.

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