Gcr Genova: “Bene visione del Comune su rifiuti: ora incrementare differenziata ed evitare privatizzazione Amiu”

scarpino

Genova. “Le dichiarazioni del sindaco Doria all’inaugurazione, il 4 marzo scorso, del nuovo impianto dell’AMIU a Bolzaneto, sono senza dubbio un’ottima notizia” Plaude alle scelte del Comune di Genova in materia di rifiuti l’associazione per una Gestione corretta dei rifiuti di Genova.

“Questa amministrazione ha abbandonato l’idea di un inceneritore a Scarpino, puntando invece sul recupero di materia, da riciclare in nuovi processi produttivi o altri impieghi utili. Si pensa di collocare a Scarpino un impianto di separazione a freddo (per l’indifferenziata, si suppone), e un impianto di compostaggio (attualmente a Genova non ne esistono, e ciò rende inutile la raccolta separata dell’umido)”.

“L’intenzione è apprezzabile, e l’impianto inaugurato a Bolzaneto è una realizzazione estremamente positiva.

Resta però, per gli ambientalisti, qualche elemento di preoccupazione: “Il successo di questa strategia richiede un forte coinvolgimento dei cittadini. Principalmente non con le multe, ma con l’informazione, l’educazione, la motivazione. Perché il recupero dei materiali dipende dal modo come sono messi da parte nelle case. Poi occorre che la raccolta sia organizzata con accuratezza e pulizia. Tutto il contrario del deprimente spettacolo di cassonetti ammucchiati nelle strade, come vediamo adesso”.

E ancora: “Scarpino è vicina all’esaurimento,non si può pensare di continuare ancora per molto tempo di riversarvi il 65% di tutta la spazzatura raccolta a Genova. Non si possono aspettare anni e anni per l’impianto di compostaggio a Scarpino”.

E proprio su questo punto Grc mette l’accento: “AMIU, oggi è una società a socio unico, il Comune di Genova. Per la quale si parla di una possibile privatizzazione, ossia di una vendita di quote azionarie, probabilmente a Iren. Iren ha appena messo in funzione il contestatissimo inceneritore di Parma, e ha comprato dal Comune di Torino una quota di controllo del nuovo inceneritore del Gerbido. Non è proprio un biglietto da visita esaltante per chi vuole evitare, a Genova, l’impianto a caldo”.

“L’ideale sarebbe trasformarla in azienda speciale, di diritto pubblico, sottraendola a ogni tentativo di privatizzazione. E premere sull’acceleratore per organizzare il ciclo dei rifiuti come un insieme coerente, mirato alla massima salvaguardia dell’ambiente, della salute umana, e dell’interesse economico della collettività”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.