Economia

Fincantieri, Bono a lavoratori e sindacati: “Nessuna diminuzione di lavoro, ma flessibilità interna”

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Genova. “Oggi è il mio compleanno e lo passo qui perché conosco la sensibilità di questa città e la passione con cui affronta il tema di lavoro e imprese”. Sono vent’anni che Giuseppe Bono, ad di Fincantieri, incrocia il suo destino con Genova. Lo dice di fronte alla platea di Felici di Crescere, gli stati generali della Liguria convocati su iniziativa del presidente Burlando, un destino “all’inizio sempre con una forte contrapposizione, alla fine con un giusto equilibrio e i risultati sono sotto occhi di tutti”.

A un anno o poco più dal sofferto accordo per salvare il cantiere di Sestri Ponente, per cui tutta la città era scesa in strada accanto ai lavoratori dello stabilimento di via Soliman, Bono appare quantomai riconciliato. “Sono orgoglioso di essere in Fincantieri, un’azienda pubblica, l’ho fatto per scelta ideologica, però mi sono sempre comportato come se l’azionista fosse uno qualsiasi solo così si può far crescere un’azienda”.

“Fare una nave è una cosa difficilissima, il prodotto più complesso del mondo – ha spiegato Bono – in un’Italia che, per ragioni storiche, non ha condizioni per sviluppare l’industria cantieristica. Oggi non produciamo più come quaranta anni fa però ci siamo, perché abbiamo cercato di capire dove andava il mercato”. D’accordo anche con il governatore Burlando: “questa crisi è epocale e ne usciremo diversi”.

Quindi “due parole” su Fincantieri: “In Liguria stiamo realizzando una rivoluzione, ma per mantenere competitività dobbiamo cambiare nostro modo di produrre, ognuno deve fare la sua parte”. L’anno scorso però lo scenario era di guerra. “Abbiamo iniziato facendo una battaglia, l’integrazione tra Riva e Muggiano non sarebbe mai avvenuta, poi, è vero, avevo detto di chiudere Sestri, ma Burlando mi aveva avvertito, ‘alla fine della crisi ti servir’à e così non l’ho chiuso. Aveva ragione”.

“Le garanzie sul futuro le può dare solo il Padre Eterno – ha dichiarato Bono – l’unica cosa certa è che per andare avanti dobbiamo tutti fare la nostra parte. Dobbiamo lavorare con responsabilità e rigore e intensificare il lavoro”. Ovvero flessibilità, oggetto della nuova trattativa imbastita a febbraio. “Dopo aver fatto l’accordo importante su Sestri, oggi chiediamo di avere non una riduzione di lavoro, ma flessibilità interna, far lavorare di più nei picchi e meno quando non c’è produttività. Siamo alla vigilia, per prendere le navi bisogna essere competitivi, facciamo l’accordo e lo saremo”.

“Fincantieri è un’azienda che non ha ancora incassato contributi per ricerca, recentemente abbiamo comprato senza indebitarci, ed è una cosa di cui dobbiamo essere orgogliosi. Al sindacato dico: facciamo un passo tutti da soli non ce la si fa”.

Intanto, proprio ieri, Il ministro dell’economia Corrado Passera ha firmato il decreto che sblocca 80 milioni a favore di alcune Autorità Portuali italiane. A Genova andranno 20 milioni per il ribaltamento a mare di Sestri Ponente, opera tanto attesa e che può ridare un vero slancio all’era industriale.

Una nuova nave per lo stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente sarebbe in dirittura d’arrivo, è l’indiscrezione trapelata oggi anche se non è stata confermata da Bono. E’ stato lo stesso presidente della Giunta regionale ligure, Claudio Burlando, a parlarne durante l’intervento di chiusura
dell’incontro: “Si può dire – ha detto – che la nuova nave ci sarà.

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