Cronaca

Ex Centrale del Latte, tutto da rifare. Vesco: “L’area è sito industriale, Lactalis ne prenda atto”

sciopero e presidio centrale del latte fegino
Foto d'archivio

Genova. Gias e Lactalis non hanno trovato la sintesi e quindi per i lavoratori dell’ex centrale del latte di Genova si ricomincia da capo. Definitivamente tramontata l’ipotesi di Gias, azienda logistica che offriva per l’area 1 milione di euro a fronte di una richiesta di 4 milioni, le istituzioni sono alla ricerca di un nuovo partner per il sito la cui vocazione, ha sottolineato il Comune, resta fermamente industriale e non commerciale. Senza contare anche la nuova legge regionale sul commercio che vieta la realizzazione di spazi commerciali di dimensioni superiori a 1.400 mq e pone una serie di vincoli che potrebbero rendere comunque insostenibile l’investimento.

“Gias aveva dato forti credenziali – ha ripercorso oggi le tappe l’assessore regionale al Lavoro, Enrico Vesco – era un operatore molto interessato, noi ci siamo fatti carico di avviare la discussione con Lactalis”. Impresa “non facile, perché l’azienda ha in testa il centro commerciale e non presta la dovuta attenzione ad altre ipotesi”, di qui la mancata “sintesi”. “Poi c’è stato un allungamento dei tempi da parte di Gias e la difficoltà nel dare un’adeguata risposta occupazionale – ha aggiunto Vesco – assolutamente incomprensibile, così come incomprensibile vedere la Parlamat che ha lasciato a casa i lavoratori nei panni di paladina dell’occupazione”.

Sono infatti 45 i lavoratori attualmente in cassa, di cui 4 o 5 dovrebbero raggiungere i requisiti per la pensione, mentre in 40 sono da ricollocare.

Degli iniziali 63, 6 sono rimasti in Parmalat-Lactalis, 9 sono stati ricollocati dalla società di logistica che ha sede a Bolzaneto (e ha fra i propri clienti la multinazionale francese), uno ha scelto di mettersi in proprio, uno dovrebbe entrare anche lui in Parmalat-Lactalis a causa di un posto vacante.

Quaranta lavoratori per cui, al momento, il futuro si fa più incerto. “Noi continuiamo a lavorare perchè si trovi un operatore – ha ribadito Vesco – il Comune ha rinnovato l’indisponibilità affinché il sito venga destinato ad attività commerciale, quindi anche Lactalis dovrà prendere atto di ciò e impegnarsi a trovare operatori industriali”.

“Certo le pretese economiche dell’azienda non aiutano – ha ammesso l’assessore – non è un momento facile, non m’illudo si possa risolvere in tempi brevi ma da parte delle istituzioni l’impegno è costante”.

Oggi, intanto, i lavoratori hanno incontrato le istituzioni a Tursi. “Siamo stati ricevuti dal vicesindaco Bernini – spiega Alessandro Traverso, lavoratore dell’ex Centrale – l’assessore Oddone era fuori Genova, il sindaco Doria era invece impegnato in una riunione Anci”.

“L’azienda ha ribadito l’ipotesi di creare un centro commerciale, il Comune rimane fermo sulla destinazione industriale. Noi comprendiamo le problematiche della cittadinanza, ma il nostro problema è che dobbiamo lavorare. Il Comune non può dire no e poi non proporre nessuna alternativa. Senza contare che i numeri del centro commerciale sarebbero comunque importanti”.

“Abbiamo in programma una serie di iniziative – conclude Traverso – per mantenere la pressione sulle istituzioni e sull’azienda. Andremo anche a Parma per far sentire la nostra voce e ricordare alle istituzioni che gli impegni si devono rispettare”.

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