Genova. Pegli, ponte che collega la delegazione a Multedo e più in là a Sestri Ponente. Da una parte un distributore di benzina, dall’altro capo della strada il casinò più grande di Genova. Una piccola Las Vegas in salsa ligure contro cui si è scatenata la protesta di comitati e cittadini.
L’inaugurazione, cui avrebbe dovuto presenziare Nicole Minetti, è stata stoppata dal Comune di Genova. La manifestazione contro il gioco d’azzardo no.
Donne e uomini di Pegli, ma non solo, sono scesi così in piazza attorno alle 18. A centinaia, cui si sono uniti numerosi consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, del Pd e di Sel, hanno sollevato cartelli con su scritto “CasiNO”.
C’é Linda che non vuole “sale da gioco e casinò nè a Pegli nè da nessun’altra parte”. C’è Carmela secondo cui “bisogna fare qualcosa perché la gente non ha soldi, non ha lavoro e manca solo che giochi”.
C’è anche Roberto che voleva vedere la Minetti “ma mi accontento di vedere questa bella folla che protesta contro queste schifezze che continuano a fare questi governanti ladri. Finalmente qualcuno, Don Gallo, è riuscito a portare in piazza le persone, sono contento, per me e per i miei figli”.
“Le slot – spiega Simone – servono solo a perdere soldi e a far diventare dipendenti. E lo Stato ne approfitta: per i soldi purtroppo si fa questo ed altro”.
Il presidente del Municipio Mauro Avvenente, mentre la sfolla sfila pacifica, ringrazia i manifestanti: “Voglio ringraziarvi tutti a nome del municipio, qui molte istituzioni e tanti cittadini”.
In piazza si legge il messaggio inviato dall’assessore alla legalità Elena Fiorini che invoca una nuova legge che garantisca poteri d’intervento ai Comuni.
“Rivolgiamo un pressante appello al nuovo Parlamento perché adegui la legislazione in materia. Ci batteremo in ogni sede per ottenere questo risultato. E’ una battaglia di civiltà, di grande valore culturale e sociale”.