Regione. Il presidente della Regione, Claudio Burlando, smitizza il credo della “decrescita felice”, movimento che a sua volta vuole smitizzare il rapporto tra sviluppo economico e benessere. Una concezione teorizzata dai promotori della “bioeconomia” e fatta propria dal Movimento 5 Stelle.
“E’ roba che va bene per chi ha una certa età, per chi ha ville, case di lusso e belle macchine e può vivere di rendita” ha detto Burlando. “I giovani non possono vivere di rendita, hanno bisogno che si investa e che si crei crescita” ha aggiunto.
“Sono d’accordo che si debba crescere in modo diverso, sostenibile, non con la teoria della decrescita felice” ha sottolineato Burlando.
Il presidente regionale sta ricevendo le adesioni dei manager per l’evento di sabato a Genova, per un’agenda comune anti-crisi. L’appuntamento è al Ducale, dove Burlando ha invitato tra gli altri Alessandro Pansa (Finmeccanica), Mauro Moretti (Ferrovie), Giuseppe Bono (Fincantieri), Gianluigi Aponte (Msc), Paolo Vitelli (Azimut), Vittorio Malacalza; attesi anche Pietro Ciucci (Anas) e Giovanni Castellucci (Autostrade).
“Mi pare che avremo una presenza significativa – ha osservato Burlando – Segno di una preoccupazione diffusa nella pubblica amministrazione, nelle istituzioni e nel mondo del lavoro. C’è poco tempo per evitare che l’Italia passi dal default finanziario a quello economico e produttivo.
“E’ difficile che un Paese possa ordinare alle imprese di fare dei lavori e poi non pagarle – ha evidenziato il governatore – E’ difficile sostenere che non si possono compensare debiti e crediti con la pubblica amministrazione. In questo modo si mette in moto una catena perversa di chiusure di imprese e di licenziamenti, e alla fine mancano anche i soldi per la cassa integrazione”