“Brain, il mondo in testa”, l’affascinante viaggio alla scoperta del cervello: ecco la visita guidata di Ge24

Genova. Cosa c’è di più importante del cervello umano? Questo potentissimo “computer vivente” è responsabile di ogni pensiero, movimento e reazione del nostro corpo. La vita stessa è resa possibile grazie all’attività del cervello.

Progettata per attrarre un pubblico di ogni età, la mostra ‘BRAIN – Il mondo in testa’ utilizza effetti speciali innovativi, attività di apprendimento sul campo, tecnologia interattiva per approfondire il funzionamento del cervello, incluso i suoi processi, le sue potenzialità e i suoi misteri. La mostra ci porta quindi letteralmente all’interno del cervello umano.

Il visitatore attraversa un tunnel scintillante, il cuore di un cervello umano funzionante. Le cellule cerebrali – i neuroni – lo travolgono. Fibre ottiche lampeggianti illuminano reti di neuroni che si accendono e comunicano tra loro. Una galleria di cervelli animali pone domande inevitabili: in che modo il nostro cervello è uguale a quello degli animali? In che modo siamo differenti? I segnali del cervello lungo la rete neuronale forniscono sorprendenti messaggi sulle dimensioni, sulla velocità e sulla complessità del cervello. Il messaggio è chiaro: il cervello è emozionante, è sorprendente ed è in costante cambiamento.

La mostra invita i visitatori nel profondo del cervello, per capire come funziona: tutte le funzioni cerebrali, tutto quello che siamo e che facciamo, inizia con neuroni e sinapsi, elettricità e chimica. Poi un’esplorazione della natura rivitalizzante del sonno e il processo di sviluppo del cervello. Segue uno sguardo al passato e alla storia, a ciò che si è appreso sul cervello nel corso del secoli, con un’enfasi sulla sua evoluzione, la bizzarra storia di Phineas Gage, che sopravvisse all’asta di ferro che gli si conficcò nel cranio,e le attuali straordinarie immagini del cervello.

I visitatori hanno inoltre la possibilità di scoprire le diversità che caratterizzano il cervello – disturbi, incidenti e anomalie. A volte queste diversità aumentano le capacità del cervello – come nel caso di Albert Einstein (che aveva una parte del cervello, la regione parietale, con una forma diversa e più grande del normale) – ma spesso lo mettono in pericolo, ad esempio con condizioni comuni come Alzheimer, depressione, dipendenze. La mostra quindi non ha solo l’obiettivo di informare, ma anche di destigmatizzare queste condizioni. I visitatori esploreranno infatti anche la relazione tra la depressione e la creatività, in che modo le droghe agiscono sul cervello, e la natura del dolore. Scopriranno qual è il futuro nel campo delle terapie, le nuove frontiere della ricerca, la mappatura del genoma e la medicina molecolare. Infine, esploreranno i misteri del cervello, della mente e della natura della coscienza.

Alla fine di questa avventura interattiva, i visitatori potranno apprezzare un nuovo modo di concepire l’incredibile cervello umano e capiranno che “Il nostro cervello siamo noi!”.

Nel video Sara, giovane animatrice di WOW!, ci accompagna a scoprire le sezioni più affascinanti della mostra.

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