“La scelta tra Schifani e Grasso era una scelta impossibile. Si trattava di decidere tra la peste bubbonica e un forte raffreddore”.
A due giorni dall’elezione del Presidente del Senato Piero Grasso, avvenuta con i voti determinanti di alcuni senatori del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo si scaglia contro la scelta di alcuni dei suoi.
“La coppia senatoriale – continua sul suo blog – è stata decisa a tavolino dal Pdl e Pdmenoelle. I due gemelli dell’inciucio sapevano perfettamente che Schifani non sarebbe stato eletto. I capricci di Monti che voleva diventare presidente del Senato, ma è stato costretto a prolungare il suo incarico di presidente del Consiglio e per ripicca aveva minacciato di votare Schifani, erano una pistola scarica”.
Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, quindi, sabato pomeriggio sarebbe andata in scena una vera e propria trappola ai danni dei grillini. “I giochi erano già fatti per mettere in difficoltà il MoVimento 5 Stelle. Qualcuno, anche in buona fede, ci è cascato. Lo schema si ripeterà in futuro. Berlusconi proporrà persone irricevibili, il pdmenoelle delle foglie di fico. Il M5S non deve cadere in queste trappole”.
Per finire con la richiesta, neanche troppo velata, di dimissioni da parte di chi non ha rispettato la “disciplina di partito”.
“Comunque, il problema non è Grasso. Se, per ipotesi, il gruppo dei senatori del M5S avesse deciso di votare a maggioranza Grasso e tutti si fossero attenuti alla scelta, non vi sarebbe stato alcun caso. In gioco non c’è Grasso – conclude Grillo -, ma il rispetto delle regole del M5S. Nel “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato: votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S. Non si può disattendere un contratto. Chi lo ha firmato deve mantenere la parola data per una questione di coerenza e di rispetto verso gli elettori”.