Genova. Amt fuma, ancora una volta, nero. Questa mattina si sarebbe dovuto tenere un incontro in Prefettura tra i vertici dell’azienda di trasporto pubblico genovese e le rappresentanze sindacali. Un’appuntamento, convocato per tentare di scongiurare un nuovo sciopero, che però non è andato a buon fine.
L’azienda non si è infatti presentata, dichiarando impegni improrogabili. Il Prefetto ha allora riconvocato le parti per lunedì prossimo alle 12, anche se, a questo punto, le possibilità che si arrivi ad un accordo sembrano davvero poche.
In ballo c’è un buco di bilancio da sei milioni di euro che Amt vorrebbe recuperare dalle liquidazioni e dalle buste paga dei lavoratori.
“Quasi non avessimo già fatto enormi sacrifici – commenta Antonio Cannavacciuolo, Uil Trasporti -: pensate solo che con gli ultimi due accordi siglati ogni lavoratore ha rinunciato ad una cifra che va da 500 a 5.000 euro all’anno”.
Poche speranze di arrivare ad un accordo: “Il sentore è che la riconvocazione della riunione sia solo un proforma. Molto probabilemente lo sciopero ci sarà”.
Ma il punto è anche un altro: Amt continua a perdere milioni di euro e l’emorragia non si arresta. “Se domani impazzissimo e facessimo un accordo – continua Cannavacciuolo – già il primo gennaio 2014, per effetto dei rincari e della eventuale fine della cassa integrazione mancherebbero comunque 9 milioni di euro”.
“Non possiamo metterci sempre noi i soldi. Non possiamo – conclude Cannavacciuolo – pagare per lavorare. Non possiamo sempre tamponare la situazione di Amt: bisogna che le istituzioni decidano se il trasporto pubblico locale è un servizio sociale da mantenere o se invece si può farne a meno”.