Genova. Da un lato si taglia il bus gratis ai consiglieri comunali e ai presidenti dei Municipi, dall’altro si acquistano tablet per gli assessori. Insomma, se il Comune di Genova in un primo tempo si era chiamato fuori da ogni questione riguardanti i privilegi, un po’ di maretta si è sollevata lo stesso per queste due decisioni opposte arrivate per pure caso quasi contemporaneamente (quella relativa agli Ipad è arrivata come determinazione dirigenziale). Privilegi o strumenti di lavoro? La questione sembra stare tutta qui e,anche se per il Comune di Genova non si può certo parlare di “spese pazze”, è vero che le casse sono tristemente vuote ed è bene – di fronte ai cittadini – ogni spesa sia attentamente ponderata.
Rispetto allo stop ai bus gratis per consiglieri e presidenti di municipio, il sindaco di Genova Marco Doria ha chiarito: “Quello che si è scelto di fare è che nessuno, autorizzato dal Comune, viaggi sul bus Amt senza titolo di viaggio. Secondo me si tratta di un privilegio che in un momento come questo, anche parlando di consiglieri comunali che non sono dei privilegiati, in generale non si giustifica”
“Le regole che il consiglio comunale si è dato prevedono dei meccanismi di rimborso per attività istituzionale, compatibili con la situazione difficilissima del bilancio comunale e che devono essere giustificati con pezze giustificative”.
Per quanto riguarda i 19 Ipad appena acquistati dall’amministrazione per i 12 assessori di Tursi e i membri del Coc (19 Ipad in tutto quindi, per un costo di circa 8 mila 400 euro) “sono strumenti di lavoro di proprietà del Comune di Genova- ha spiegato il sindaco cercando di smorzare le polemiche – beni inventariati del comune che sono strumenti di lavoro degli assessori.Rimangono in tutto e per tutto di proprietà del Comune di Genova e devono essere restituiti al Comune nel momento in cui uno non svolge più la funzione di assessore”.