Cronaca

Spese pazze in Regione, l’inchiesta si allarga: occhi puntati anche su altri gruppi

palazzo di giustizia tribunale genova

Regione. Sembra allargarsi l’inchiesta della Procura di Genova sulle spase pazze in Regione. Da ambienti della Procura arriva l’indicazione in questo senso: esaminando gli scontrini relativi al bilancio 2012, gli inquirenti avrebbero individuato altre spese “non regolari”. Altri gruppi, cioè, oltre a quello dell’Idv, sarebbero coinvolti nell’uso dei soldi pubblici per fini privati.

Ancora ignoti i nuovi gruppi oggetto di indagine. Le verifiche della documentazione acquisita sono in corso da parte del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Genova. L’inchiesta relativa all’Idv che vede sei persone indagate per peculato e’ coordinata dal procuratore aggiunto Nicola Piacente mentre quella riferita agli altri gruppi è condotta dal sostituto procuratore Francesco Pinto.

Si è appreso inoltre che, al momento, nessuna delle sei persone indagate, ha chiesto di essere sentita dal pm Piacente. Solo il capogruppo dell’ Idv Maruska Piredda, nei giorni scorsi, si è presentata spontaneamente alla Guardia di finanza. Gli altri indagati sono gli ex Idv Nicolò Scialfa (ora in Diritti e Libertà, che la settimana scorsa, ha dato le dimissioni da vicepresidente della giunta regionale), Marylin Fusco (ora Diritti e Libertà che oggi ha presentato alla stampa i suoi scontrini), Stefano Quaini (ora Sel), Giorgio De Lucchi, tesoriere dell’Idv e una sua conoscente, dipendente della Agenzia delle Entrate della Spezia.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.