Rapallo. Il consigliere Gloria Barbetta si è dimessa dalla commissione elettorale. “Cari cittadini, svegliamoci tutti assieme e concentriamoci sulle future operazioni di voto previste a febbraio. Iniziamo tutti assieme, cittadini, a svegliarci dalle nostre case, con le nostre singole coscienze, in maniera semplice, chiara, onesta. Partiamo dalle piccole cose, aboliamo i vecchi metodi clientelari, le raccomandazioni, “gli amici di”, partiamo dal nostro orticello di casa. Mi ritrovo grazie al voto di alcuni di voi cittadini, seduta dallo scorso maggio in Consiglio comunale: nel frattempo il partito del quale facevo parte, Italia dei Valori, ha calato la maschera: si è sfasciato!
Io ho creduto in alcuni valori, che non ravvedo nei comportamenti di certe persone che del partito IdV ancora fanno parte, basta leggere quanti vini francesi, mutande, baby-doll, cibo per gatti e altro hanno acquistato alcune persone del gruppo Idv regionale della Regione Liguria. Io un passo indietro l’ho fatto: non condividendo certi andazzi, mi sono tolta –una volta scoperti gli andazzi- dal partito stesso. E, per quanto concerne il Comune di Rapallo, mi sono tolta dalla maggioranza, perché non ho apprezzato varie scelte amministrative effettuate, coi soldi pubblici, dal sindaco Giorgio Costa e dalla stessa maggioranza della quale pure io ho fatto parte nei primi mesi. Poi sono passata in minoranza, ed ora sono in minoranza, indipendente, come Gruppo Misto da me costituito. Risultato? Ascoltate bene: oggi alle 11 è stata convocata la commissione elettorale della quale faccio parte e della quale fanno parte, oltre al sindaco, i consiglieri comunali Spelta (minoranza) e Amoretti (maggioranza).
Si trattava di scegliere oggi gli scrutatori per i seggi, circa 150 persone, per le prossime votazioni di febbraio. Esiste un regolare elenco in Comune, dove sono iscritti i cittadini di Rapallo che desiderano fare gli scrutatori: questo elenco è formato da circa 1000 nominativi. Io ho proposto di effettuare la scelta degli scrutatori tramite sorteggio, per dare a tutti la possibilità di partecipare, di essere scelti per questo ruolo. Invece –e questo per me non va bene e ribadisce una vecchia repubblica che non è mai stata abolita- ho visto alcuni consiglieri comunali, sindaco compreso, (alcuni dei quali, che non fanno parte della commissione, li ho visti prima al bar, anche loro pronti con un loro elenco di nomi, sui quali mi avevano chiesto di dare una mano per farli entrare nei seggi come scrutatori!) con un elenco di foglietti dove c’erano già scritti i nomi dei futuri scrutatori. Erano state già indicate delle preferenze, e ogni membro della commissione elettorale poteva indicare chi voleva come scrutatore. Ho obiettato dicendo che per me questo non era un criterio democratico, meglio procedere con il sorteggio dei 150 scrutatori, per dare a tutti la possibilità. Non c’è stato verso: mi hanno risposto che la consuetudine che va avanti da anni è questa, che così funziona, che non c’è niente di male, che si dà lavoro a ragazzi che si possono così guadagnare qualcosa. Bene: ma con quale criterio sono stati scelti questi ragazzi? Sempre quello che regge l’Italia: l’amico di, il parente di, suggerito da.
Ho detto al segretario comunale che non ci stavo, e cosa diceva la legge in merito: mi è stato risposto che si sarebbe proceduto comunque, che il criterio andava bene così.
Ho deciso di non essere compartecipe di questo andazzo, non mi interessa niente se mi danno forse della polemica, in realtà voglio le cose giuste, non i raccomandati e gli amici di. Quindi: mi sono dimessa dalla commissione elettorale, protocollando subito le mie dimissioni. Sono stata subito sostituita dal consigliere di maggioranza Mariella Gerbi, che si era già comodamente accomodata sulla mia sedia e sulla mia giacca, mentre ancora stavo sbrigando le mie pratiche per le mie dimissioni dalla commissione elettorale: le ho sfilato letteralmente la giacca mia, tirandola, e me ne sono andata. Nel frattempo ho incontrato in città il cittadino che dormiva in uno scantinato, che già era finito sui giornali nei mesi scorsi, perché il Comune per lui non riusciva a fare niente da sei anni, e mi ha detto che il lavoro e la casa che gli hanno promesso in realtà ancora non gli sono stati dati e che lui sta sempre peggio.
Quest’amministrazione comunale, della quale per ora io stesso faccio parte, seppure in minoranza, a quasi un anno dalla sua nomina non è diversa dalla precedente e porta avanti sistemi e andazzi obsoleti e consolidati che conducono agli stessi risultati. Sto seriamente meditando sul da farsi, perché vedo che, anche con la massima e migliore buona volontà, da sola sono solo come un Don Chisciotte contro i mulini a vento. Se ne fregano altamente di ogni opinione differente dalla loro, e chi è fuori dal coro non viene mai ascoltato. Cittadini: riflettete su chi andate a votare il 24 e 25 febbraio! State attenti! Leggete i giornali, che almeno provano a tirare fuori le notizie, malgrado le mille difficoltà.
Tenete presente che cosa, anche in Regione Liguria, tutti i partiti hanno fatto coi soldi pubblici, i nostri soldi pubblici, e traete le vostre conseguenze. Mi sono dimessa dalla commissione elettorale perché non vedo giusto preferire alcune persone piuttosto che altre, iscritte nel migliaio di cittadini dell’elenco degli scrutatori: che giustizia sarebbe quella di nominare le persone così, in base a quale logica? In base a quale preferenza? Io non ci sto. Si parte dalle piccole cose per cambiare anche quelle più grandi: si parte dalla propria coscienza, quando ci si accorge che qualcosa non va bene. A volte ci vuole un po’ di tempo per capire, ma se si capisce, non si può mai essere complici!”.
Gloria Barbetta