La Sampdoria mette Icardi nelle mani dell’Inter: l’addio è per luglio

mauro icardi

Genova. Fulmine a ciel sereno? Forse. Notizia annunciata? Può darsi. Il fatto è che la Sampdoria si sta godendo il suo miglior momento da quando è tornata in serie A, con un allenatore che le ha restituito quadratura, energia, possanza e la giusta sfacciataggine per giocare in maniera sfrontata tanto con la Juventus quanto con la Roma.

L’accordo che unisce Icardi all’Inter muta leggermente il clima esaltante di queste settimane. Che Icardi non sarebbe diventato un campione alla Sampdoria, era consapevolezza diffusa. Che la società stesse già facendo i conti per capire quando cederlo, era nell’aria. Lucrare su questa stagione o farlo ancora crescere? Non era una questione di se la società lo avrebbe venduto, ma quando.

Ciò che indispettisce, appunto quello che muta leggermente il clima di fiducia e ottimismo, sono due aspetti. Primo: in un lontano passato la Sampdoria i campioni era abituata a tenerli, almeno per un po’ (o a comprarli, magari per rimetterli in piedi e farli nuovamente cominciare a correre). Ora non riesce a tenerli neppure un secondo dopo la loro consacrazione. E meno male che all’Inter sono abbastanza ottusi di non essersi accorti che Poli è un campione.

Secondo: infastidisce dirlo, però … altro giocatore in direzione Milano. Giampaolo Pazzini, Angelo Palombo, appunto Poli e adesso Icardi (così, a braccio, probabilmente si dimentica qualche nome). Questa subalternità a un Inter che dopo fasti passati è ritornata ad essere pasticciona, lascia leggermente interdetti. Insomma, detta in maniera decisamente cinica, che la Sampdoria rappresenti una sorta di vivavio di un Inter così, infastidisce e non poco.

Icardi si accomoderà all’Inter in luglio, dopo aver rinunciato alle sirene del Napoli. Secondo la Gazzetta dello Sport, l’operazione ha un valore di 15-16 milioni. Questa Sampdoria saprà fare a meno anche di Icardi e saprà sicuramente investire nel migliore dei modi anche i soldi ricavati. Certo è possibile che quei talenti che riuscirà a portare a Genova stiano però già pensando alla casa sotto la Madonnina.

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