Genoa, i 3 punti arrivano all’ultimo giro di lancette. Rigoni mette ko la Lazio: 3-2

Davide Ballardini

Stadio Luigi Ferraris. Genoa contro Lazio nel giorno in cui la Nord rende omaggio a Vincenzo Spagnolo: “Il tuo ricordo non sarà mai dimenticato … dal popolo genoano sarei sempre ricordato… Onore a Spagna”, lo striscione esposto dai tifosi.

Cosimo Spagnolo deposita un mazzo di fiori ai piedi della Gradinata, tra appalusi e commozione. Sono passati 18 anni da quella tragica domenica in cui perse la vita suo figlio, vittima della lama vigliacca del milanista Simone Barbaglia.

Genoa contro Lazio. La seconda prima volta di Davide Ballardini sulla panchina rossoblù del Ferraris dopo l’esordio bis di sabato scorso in casa della Juventus. Il tecnico, rispetto alla sfida con i bianconeri, mischia le carte: gli ultimi giorni del mercato di gennaio gli hanno regalato Mattia Cassani, Daniele Portanova e Marco Rigoni.

Solo i primi due partono titolari nel 3-5-1-1 studiato da Ballardini: Frey in porta, difesa composta da Granqvist, Portanova e Manfredini; a centrocampo ecco Cassani, Kucka, Matuzalem, Rossi e Moretti. È Bertolacci a supportare l’unica punta Borriello.

Tagliavento fischia, si parte. Primi minuti intensi ma di occasioni da gol nemmeno l’ombra. Al 15’ il Genoa si getta in avanti: bella azione di Bertolacci che libera Kucka al tiro. La retroguardia biancoceleste si rifugia in angolo. Dal corner nasce il vantaggio rossoblù: il pallone carambola dalle parti di Borriello che di sinistro esplode un bolide che lascia di sasso Marchetti, pazzesco.

Il Grifone prende coraggio, è l’assoluto padrone del campo e al 21’ trova il raddoppio. Spettacolare discesa in avanti di Bertolacci: una volta arrivato al limite dell’area, l’ex romanista si sposta il pallone sul mancino e insacca per l’esplosione di gioia della Nord: 2-0.

Problemi muscolari per Cassani, Ballardini lo richiama in panchina e butta nella mischia Ferronetti. Furore agonistico, grinta e intuizioni sono tutte di marca rossoblù. Al 44’ punizione dal limite per la Lazio: Ledesma smista per Gonzalez con il pallone che finisce alle stelle. Il primo tempo si chiude qua.

Comincia la ripresa e dopo 7’ Borriello, in acrobazia, sfiora la doppietta personale. Il calcio è sport spietato e al 12’ la Lazio accorcia le distanze. Lulic mette in mezzo, la retroguardia rossoblù dorme consentendo a Floccari di stoppare, prendere la mira e fare 1-2.

Un colpo che mina le certezze della squadra di Ballardini. Provvidenziale il piedone di Manfredini che allontana il cross basso e teso di Lulic. Il tecnico rossoblù decide di cambiare. Esce uno stremato Rossi, al suo posto tocca a Rigoni: per il numero 14 è l’esordio con la nuova casacca. Fuori anche Bertolacci, è Olivera a prendere il posto.

Ancora Lazio pericolosa al 29’. Cross di Lulic con Konko che manca la porta a Frey ormai battuto. Al 35’ la doccia fredda. Kozac viene cinturato da Borriello nel cuore dell’area rossoblù. Per Tagliavento, tra le proteste di Moretti che si becca il giallo, è rigore. Sul dischetto si presenta Floccari: Frey è spiazzato, 2-2.

Il Genoa prova a reagire. Olivera si invola in solitaria verso la porta ma si fa recuperare dai difensori avversari e guadagna solo una punizione. Batte Matuzalem, la testa è di Kucka: è la traversa a negare il nuovo vantaggio ai rossoblù.

Sono cinque i minuti di recupero assegnati dal contestatissimo Tagliavento. Quanto basta al Genoa per portare a casa i 3 punti. Ci prova Rigoni, Marchetti devia in fallo laterale. Rimessa in gioco, la palla piove nell’area della Lazio e questa volta l’ex Chievo non perdona. È il 3-2, il Ferraris è una bolgia. La strada per la salvezza passa anche da queste imprese.

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