Cronaca

G8, condanna all’ex questore Colucci. La Procura ricorre in appello

Diaz 0341

Genova. Ricorso in appello dei difensori dell’ex questore Francesco Colucci condannato in primo grado a due anni e 8 mesi perché accusato, nell’ambito del processo sull’irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 del 2001, di aver reso falsa testimonianza in aula.

L’appello è stato proposto anche dal sostituto procuratore generale genovese Enrico Zucca in relazione alla sentenza assolutoria riferita al falso per la vicenda legata a Roberto Sgalla, allora responsabile delle relazioni esterne della Polizia.

Secondo l’accusa Colucci, oggi in pensione, sentito il 3 maggio 2007 come teste nel processo per l’irruzione alla Diaz,
avrebbe ritrattato la dichiarazione resa al pm durante le indagini preliminari sulla circostanza che Roberto Sgalla era
stato mandato alla Diaz su ordine dell’allora capo della polizia De Gennaro mentre, durante il processo, aveva negato questa circostanza. Il giudice monocratico Massimo Deplano, in relazione a questa circostanza, aveva ritenuto la condotta insussistente perché l’eventuale falsità della deposizione è stata giudicata priva di pertinenza e rilevanza “rispetto all’oggetto del processo Diaz e ai soggetti che delle imputazioni dovevano rispondere in quella sede”.

Per l’accusa, sostenuta da Zucca e dal pm Francesco Albini Cardona, che aveva chiesto 3 anni di reclusione, Colucci avrebbe ritrattato quanto detto in precedenza “aggiustando il tiro” dei suoi ricordi per tenere lontano dalla vicenda proprio Gianni De Gennaro. Quest’ultimo era stato imputato insieme all’ex capo della Digos di GenovaSpartaco Mortola per istigazione alla falsa testimonianza di Colucci. Entrambi erano pero’ stati assolti in primo grado,
condannati in appello e assolti dalla Cassazione.

Sulla questione di Sgalla, la Cassazione aveva asserito che “è priva di ‘seria pertinenza’ e quindi ‘rilevanza’
nell’accertamento dei fatti del processo principale sulla Diaz”. Nell’atto di appello, come nel dibattimento davanti al giudice Deplano, il pm ha rilevato che “la sentenza della Cassazione che di per sé, in quanto resa nei confronti di altro soggetto, non costituiva un vincolo per il giudice ora chiamato a giudicare Colucci ha basato il suo giudizio su ‘clamorose sviste’ nella lettura degli atti in suo possesso ed è entrata, comunque, in rotta di collisione con la sentenza definitiva della stessa Cassazione nel ramo principale del processo Diaz”.

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