Genova. Dopo l’udienza filtro del 9 gennaio entra nel vivo domani mattina il processo per i disordini avvenuti durante la partita Genoa – Siena del 22 aprile scorso. In quell’occasione i tifosi imposero ai giocatori rossoblu’ di togliersi le maglie sociali. Nella scorsa udienza il pm Biagio Mazzeo ha depositato una relazione dell’arbitro nel quale spiega di aver dovuto interrompere la partita e, dopo 40 minuti, di aver fatto riprendere il gioco conformandosi a quanto gli disse il vice questore che aveva la delega per la sicurezza.
Nell’udienza di domani mattina, invece, saranno sentiti come testi una decina di poliziotti.
Il tribunale ha poi ammesso la visione delle immagini prodotte dalla difesa in un video per far capire come e’ fatto lo stadio e quelle dell’accusa riprese durante i disordini. Le accuse per i tifosi, a vario titolo, sono quelle di aver usato violenza e minacce nei confronti dei giocatori e di alcuni stewards.
Sul banco degli imputati ci saranno quattro ultrà genoani (altri 8 saranno processati il 26 febbraio con rito abbreviato) accusati, a seconda delle posizioni, di aver superato indebitamente la separazione tra il settore nord e i distinti invadendo quest’ultimo e rimanendovi sino alla fine della partita che si concluse con la vittoria del Siena per 4-1. Tra i testi indicati dal pm, oltre ai poliziotti e agli stewards, figurano i giocatori Mesto, Sculli, Bovo, Rossi e Ze Eduardo oltre al presidente del Genoa Enrico Preziosi e al direttore sportivo Stefano Capozucca. I difensori hanno indicato un centinaio di testi tra i quali i calciatori Sculli, Rossi, Bovo, Gilardino, Jorquera e Palacio oltre al direttore sportivo del Genoa Capozucca.