Cronaca

Caccia, conclusa la stagione: quasi 10 mila cinghiali abbattuti nella provincia di Genova

cinghiali

Genova. Sfiora i diecimila capi il numero dei cinghiali abbattuti nella stagione venatoria appena conclusa in provincia di Genova: il totale è infatti di 9.692 esemplari, 5.057 cacciati dalle squadre dell’Atc 1 Genova-Ponente e 4.635 da quelle dell’Atc 2 Genova-Levante che hanno raggiunto rispettivamente l’89% e l’87% dei contingenti (di 5.700 cinghiali per il primo e di 5.300 per il secondo) fissati dalla Provincia per questa stagione.

“Un risultato sicuramente molto positivo – dice il commissario della Provincia, Piero Fossati – nel contenimento dei cinghiali, la cui proliferazione e diffusione è diventata un’emergenza pressante, come testimonia anche l’altissimo
numero di richieste d’intervento e segnalazioni di danni e devastazioni ad orti, vigneti, uliveti, terrazzamenti, ma anche sui versanti e sul corso dei piccoli rivi che arrivano dal mondo agricolo e da molti cittadini del territorio.

La stagione, inoltre, per tutte le vicende legate alle pronunce del Tar sui ricorsi delle associazioni animaliste
prima dell’apertura venatoria, è slittata di fatto di due settimane e questo ha probabilmente impedito di raggiungere il 100% del contingente, fissato a 11.000 capi proprio per rispondere nel modo più efficace possibile alle esigenze e ai disagi di tutto il territorio”.

Nella stessa direzione, ricorda Fossati, anche la scelta della Provincia “che in questa stagione ha permesso il recupero delle giornate di caccia perse per il maltempo o altre cause, al sabato anziché al lunedì come in passato, per favorire una maggiore presenza nelle squadre venatorie e, quindi, una maggiore efficacia per limitare
il numero dei cinghiali.” Inoltre in tutto il 2012, con gli specifici interventi di controllo della specie coordinati dalla Polizia Provinciale, sono stati catturati altri 760 cinghiali “nelle aree dove la loro pressione è stata più critica e insostenibile – dice Piero Fossati – per le coltivazioni agricole, la sicurezza del transito, soprattutto per motociclisti e scooteristi vittime a decine di incidenti provocati da questi animali e la stessa incolumità delle
persone specialmente nelle zone più vicine all’abitato dove, purtroppo, alcuni sconsiderati attirano questi grossi ungulati selvatici continuando, nonostante i divieti, l’illegale e assurda abitudine di nutrirli come fossero gattini o cagnolini”.

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