Genova. Iniziare da piccoli, anzi no, meglio: educare perfino i genitori. La lotta al gioco d’azzardo, ma anche a tutte le altre dipendenze, a Genova assume innovativi ed inediti contorni. Protagonista il Municipio I Genova Centro Est, che ha scelto di promuovere sul suo territorio un percorso rivolto ai genitori, in particolare a quelli dei bambini che frequentano la scuola primaria.
E’ il progetto “Incomincio da 3”, di Cooperativa Minerva e ASL3, particolarmente adatto a formare nei genitori la fondamentale consapevolezza che sono proprio gli stili educativi familiari a costituire fattori di rischio per futuri comportamenti di dipendenza patologica. Il progetto parte infatti dal presupposto – avvallato dalla letteratura tecnico-scientifica – che il supporto alla famiglia nel suo ruolo educativo costituisca la principale strategia di prevenzione verso il rischio di comportamenti di dipendenza dei figli.
L’iniziativa sarà presentata il giorno 20 febbraio alle 17 nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi in via Garibaldi 9. Il percorso è totalmente gratuito e si articola in 4 incontri dedicati a 4 gruppi di genitori, che si svolgeranno a cadenza settimanale nei locali del Centro Civico Remigio Zena – in Salita del Prione 26. Al termine è previsto un incontro plenario tra tutti i genitori che avranno partecipato ai gruppi.
“La persona – ha commentato l’Assessore Maria Carla Italia – è sempre al centro della nostra azione. Per questo siamo profondamente convinti che tra i compiti del Municipio – anche in ragione della sua vicinanza al territorio – ci sia quello di offrire gli strumenti per costruire una comunità di persone responsabili. In particolare, per quanto riguarda il tema delle dipendenze, l’attenzione nasce con riferimento alle ludopatie legate al gioco d’azzardo. I colloqui con le psicologhe ci hanno illustrato le opportunità di un approccio più generale al tema delle dipendenze, con un percorso che parta dalla prevenzione primaria, rivolta ai genitori dei bambini delle scuole elementari, per renderli consapevoli del loro ruolo educativo e delle loro modalità di interazione con i figli”.