Genova. Bambini delle scuole, testimoni dell’orrore ormai anziani, massime autorità civili e militari della Provincia di Genova. Tutti insieme per ricordare, per far si che la memoria continui anche a decenni di distanza.
Si è svolta questa mattina a Genova, presso la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, la celebrazione ufficiale del Giorno della Memoria 2013, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
“Non si tratta – ha spiegato il sindaco di Genova Marco Doria – solo di ricordare una pagina tragica, si tratta anche di una riflessione sul presente perché i veleni di allora sono ancora presenti nella nostra società. Riflettere sul passato ci aiuta a fare delle scelte consapevoli oggi”.
Memoria tragica, quasi indicibile e però accompagnata dall’esigenza quasi fisica di far sapere, di tramandare. “Mio marito – spiega Anna Maria Pastorino, vedova di un deportato – ha portato con sé dei ricordi bruttissimi per tanti anni e non li ha mai voluti esprimere. Cercava di non parlarne. E’ uno dei pochi del suo gruppo ad essere tornato indietro. Io ho tre nipotine, racconto sempre loro le cose del nonno. In modo un po’ mascherato perché sono piccole, ma devono continuare a capire cosa è stato”.
Oratore ufficiale l’artista Gioele Dix: “Erano cose molto difficili da raccontare e ancora più difficili da credere. Per fortuna esistono dei documenti perché i nazisti, nella loro follia classificatoria, hanno anche girato dei filmati. Per ricordare attivamente bisogna iniziare a vedere quei documenti, ma soprattutto bisogna crescere delle generazioni che abbiano voglia di raccontare questa tragedia, anche se non ne sono state testimoni oculari”.