Genova. Trentuno voti favorevoli per il sì all’utilizzo delle cave del monte Gazzo e della Val Chiaravagna per smaltire i materiali di risulta dei cantieri del Terzo Valico. La maggioranza a Tursi trova l’equilibrio e vota la delibera saltata prima di Natale per mancanza di numero legale.
Passate le feste, riassorbiti urti e mal di pancia interni si è arrivati al compromesso: il vicesindaco Bernini ha accettato alcuni ordini del giorno della Lista Doria che ha votato sì, pur con l’astensione del capogruppo Enrico Pignone. Favorevoli anche i due consiglieri di Sel, il Pd e il centrodestra.
Contrario il capogruppo della Federazione della Sinistra Antonio Bruno. Mentre il MoVimento 5 Stelle è uscito dall’aula per protesta. “Aspettiamo da 6 mesi dati per delibera odierna – ha twittato Mauro Muscarà – Come possiamo decidere senza avere informazioni essenziali”.