Genova. Dieci avvisi di conclusione indagine sono stati recapitati ad altrettanti attivisti genovesi del movimento no tav no terzo valico. Il reato ipotizzato dalla Procura di Genova (il fascicolo è in mano al pubblico ministero Silvio Franz) è “interruzione di pubblico servizio” e farebbe riferimento a un presidio organizzato dal movimento che si batte contro la realizzazione del Terzo Valico ferroviario a Trasta lo scorso 31 luglio. Un altro avviso di garanzia è stato recapitato per un analogo presidio che si è svolto il 1 agosto a Borgo Fornari.
Gli indagati, secondo il rapporto stilato dalla Digos genovese, avrebbero impedito agli emissari del Cociv di entrare su un terreno di un privato per effettuare gli espropri.
Un presidio pacifico e nessun momento di tensione, replicano dal movimento: “Non c’è stato nessun contatto con gli uomini del Cociv, che non ha nemmeno tentato di entrare nel terreno, ma una semplice interlocuzione con la Digos, si tratta evidentemente di un modo per intimidire il movimento”.
La lotta del movimento no tav contro gli espropri va avanti. Il prossimo appuntamento è fissato per mercoledì alle 13.30 a Gavi per impedire nuovi espropri. “Il pubblico servizio… abbiamo appena iniziato a costruirlo” scrivono in una nota che lancia la manifestazione.