Genova. Chi sono i Pagiassi? Cosa fanno? E perché? Ce lo racconta Riccardo Castellaro, uno di loro, ma soprattutto uno di noi! Giovane aspirante ingegnere voltrese, ha fatto dell’impegno sociale il suo principio guida e, complice anche una dura esperienza ospedaliera al fianco del fratello Stefano (prematuramente scomparso all’età di soli 19 anni per una grave malattia), lo ha canalizzato nel modo migliore e cioè nel cercare di “dare un sorriso” a chi “voglia di ridere” proprio non ha!
Ecco cosa fanno i Pagiassi! Sono clown volontari, che esercitano i più svariati lavori nella vita di tutti i giorni e che dedicano il loro tempo libero a “strappare” un sorriso dai volti delle persone che stanno soffrendo, siano bimbi malati o genitori affranti per tale malattia, oppure anziani degenti in case di riposo con scarsa mobilità.
Non sono professionisti della risata, ma l’impegno, le doti naturali e le scuole di formazione frequentate fanno di loro dei veri “maestri” nel distrarre la mente dal dolore e soprattutto nell’aiutare chi soffre ad alimentare la speranza di un futuro che veda, in fondo al tunnel, la luce della guarigione.
Riccardo Castellaro è anche un personaggio schivo e ci concede l’intervista non “per apparire”, ma solo allo scopo di dare visibilità al corso di formazione di clown terapia che si terrà allo Star Hotel di Brignole (Genova) nei giorni 8, 9, 10 marzo 2013, organizzato dall’Associazione Pagiassi Vip Genova Onlus, con lo scopo di trovare nuovi clown volontari da selezionarsi, con colloqui conoscitivi, nell’ormai prossimo martedì 22 gennaio, alle ore 20,30, sempre presso lo stesso Star Hotel.
“L’invito a venire a trovarci – dichiara Castellaro -, per conoscere il nostro mondo, è rivolto a tutti, senza distinzione di background professionale, età o sesso. Molti di noi hanno dentro di sé doti nascoste che aspettano solo di emergere. E poi, vi assicuro, il far sbocciare un sorriso da un volto sofferente è una esperienza che merita di essere vissuta! Ho iniziato a fare questo nel ricordo di mio fratello Stefano e ne sono orgoglioso, ma ora sono talmente coinvolto da ritenere che il destino mi avrebbe portato a fare il ‘clown di corsia’ anche attraverso altre strade. Quando mi applico sul viso il ‘naso rosso’ e vado in corsia mi rendo conto di come quella maschera, la più piccola del mondo, dia la possibilità di un contatto profondo ed autentico con la realtà e con gli altri”.
Mentre ci parla delle sue esperienze, negli occhi di Riccardo sembra si proiettino centinaia di ricordi dei bimbi conosciuti: “Credo che la nostra attività abbia influssi veramente positivi in tanti campi, come ad esempio nella gestione dell’ansia pre operatoria dei pazienti in età pediatrica, intrattenendoli dal loro arrivo in ospedale sino all’ingresso in sala operatoria, con il risultato di minimizzare lo stress, non solo dei bambini, ma anche dei genitori”.
E’ questo che fanno i “Pagiassi” ed il “clown Furbetto”, Riccardo Castellaro, invita anche noi a vivere questa esperienza. Per chi fosse interessato, è possibile scrivere a pagiassi.genova@yahoo.it o telefonare nelle ore serali al 3409228819.
Claudio Nucci