Politica

Rivoluzione Civile, presentate le liste: “Difesa dei principi costituzionali contro chi ha colpito al cuore lo stato sociale”

Genova. La Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia e dei partiti-movimenti che la sostengono ha il compito di “mettere in pratica i valori di uguaglianza e democrazia previsti nella Costituzione, attuando politiche economiche e sociali che si distinguano da quelle inique improntate alla corruzione del governo Berlusconi” e da quelle “che hanno massacrato i diritti dello stato sociale del governo Monti, sostenuto anche dal Pd”. Questa la linea programmatica tracciata oggi a Genova durante la presentazione ufficiale delle liste liguri di Rivoluzione Civile.

Tra i punti del programma, alla voce economia, c’è l’abolizione Imu prima casa, che invece “va estesa agli immobili commerciali della Chiesa, per esempio”. Così come la contrarietà al Fiscal Compat per cui “ci saranno 47 miliardi di euro in meno per le politiche sociali” e per cui “la coalizione di centro sinistra ci deve spiegare come attuare politiche con questa spada di damocle sulla testa che andrà a penalizzare i ceti meno abbienti”. E alla voce Europa “no al pareggio di bilancio inserito in costituzione”.

Quanto all’ambiente, uno delle voci forti del programma è certamente la “contrarietà alle grandi opere – spiega Davide Ghiglione, primo candidato genovese, sesto in lista alla Camera – la priorità di sicuro è mettere in sicurezza il territorio, come dimostra il nostro, ogni anno a rischio pioggia e ogni anno a rischio tragedia”.

Nessun imbarazzo per le virate dell’Idv nel corso degli anni, quando ad esempio il ministro alle infrastrutture Di Pietro si mostrava favorevole alle grandi opere. “Il partito di Di Pietro ha avuto posizione di favore – sottolinea Ghiglione – ma noi ci atteniamo al programma, e come lo faccio io ci auguriamo che i candidati Idv in lista seguano la stessa linea”.

E poi va fatto rispettare il referendum del giugno 2011. “Anche qui in Liguria – continua Ghiglione – continuamo a pagare la remunerazione del capitale investito”. Punta di diamante, in questo caso, Alberto Lucarelli, assessore comunale napoletano, secondo in lista alla Camera dopo Ingroia, che non vuole essere chiamato catapultato.

“Non direi proprio, a Genova sono stato parecchie volte, ho scritto i quesiti referendari, li ho difesi in Corte Costituzionale, sono stato in commissione Rodotà per i Beni Comuni, mi trovo benissimo qui, ritrovo tanti compagni con cui fare battaglia per diritti fondamentali di portata nazionale”. Inoltre “sono l’unico in Italia ad essermi dimesso da assessore, senza alcun paracadute”.

Lucarelli è stato uno dei fondatori di Alba “progetto importante di rifondazione delle forme della politica”, poi entrata in Cambiare si può, e da votazione in Rivoluzione Civile. “Un progetto sicuramente imperfetto – ha ammesso Lucarelli – ma era importante farlo, perché era l’unico modo per portare avanti la difesa dei principi costituzionali contro il progetto eversivo, frutto dell’accorodo tra Bersani, Monti e Vendola e che ha determinato la modifica dell’art 18 e 81, colpendo il cuore dello stato sociale”.

Quarta in lista alla Camera, Barbara Stramaccioni coordinatrice di Libera, simbolo del “forte impegno e della lotta contro tutte le mafie e il rispetto della legalità” di Rivoluzione Civile.

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