Genova. “Genova premiata con 25 milioni per il riassetto idrogeologico della Valbisagno”. L’annuncio, via Twitter, dell’assessore all’Ambiente del Comune di Genova, Valeria Garotta, arriva quasi in contemporanea con la notizia da Roma: il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha scelto i 28 progetti (su 457 proposte pervenute) per il Piano Città. Genova non solo è fra questi, ma ha ricevuto come cofinanziamento una quota significativa: 25 milioni su 225 spalmati a livello nazionale.
Il progetto Piano Città prevede cantieri aperti per la rigenerazione delle aree urbane degradate. Questo per il capoluogo ligure significa essenzialmente dare il via a una delle priorità della giunta Doria: lo scolmatore del Fereggiano, “un’opera ridimensionata, nei costi e nella capacità”, però “realizzabile in tempi brevi e ampliabile, in attesa di finanziamenti importanti per la messa in sicurezza del Bisagno”, così come definito un paio di mesi fa a Tursi nel dopo giunta sul finanziamento delle opere pubbliche.
“Siamo davvero contenti – commenta Garotta – naturalmente verificheremo i contenuti e faremo i dovuti approfondimenti, ma resta una grande buona notizia”. Soddisfazione a Tursi sia per “l’importo”, anche se non coprirà tutti i 59 milioni richiesti per l’opera (cofinanziata da Regione per 5 milioni e altri 5 dal Comune), e sia per il riconoscimento dato al capoluogo ligure, e in particolare alla linea dell’amministrazione Doria che ha inteso la riqualificazione in termini di riassetto idrogeologico. Un indirizzo “che non tutti hanno condiviso – conclude Garotta – ma in cui io, l’assessore Crivello e il sindaco, abbiamo creduto fortemente”.
L’intento di Tursi va su duplice binario: da una parte proseguire con i lavori di adeguamento della copertura per incrementare capacità di smaltimento del Bisagno, dall’altra, con il finanziamento del Piano Città realizzare l’opera che attende il Fereggiano e quella parte di città già duramente colpita dall’alluvione del 2011.