Genova. Non solo adulti, ma anche tanti, troppi bambini. Vittime sacrificali sull’altare della follia e dell’odio razziale. Giovedì 31 gennaio 2013 alle 17.30 presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, il Centro Culturale Primo Levi, in collaborazione la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica di Genova, presenteranno il libro “La Shoah dei bambini. La persecuzione dell’infanzia ebraica in Italia 1938-1945” di Bruno Maida.
Sarà presente l’autore, Piero Dello Strologo, Presidente del Centro culturale Primo Levi, Francesco Cassata, professore di Storia Contemporanea dell’Università di Genova e Andrea Chiappori della Comunità di Sant’Egidio.
La storia della persecuzione antiebraica attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 è fatto ben noto, ma di rado ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici sette anni per i bambini italiani. Bruno Maida in quest’opera ripercorre tutte le tappe del progetto di annientamento partendo da quello che fu il punto di non ritorno, l’adozione delle leggi razziali, che costituirono la prima ferita nell’identità. In primo luogo “ad essere perseguitati furono prima i diritti e poi le vite delle persone”, ma anche che “la violenza di quella persecuzione toccò tutti, indipendentemente dall’esperienza del lager”.
Guardare tutto ciò attraverso gli occhi dei bambini significa analizzare quei fatti da una prospettiva peculiare, indispensabile per comprendere l’essenza di quanto accadde. Il regime fascista iniziò ad attuare la discriminazione proprio dal mondo della scuola, e i bambini ebrei – prima espulsi, poi separati, esclusi ed infine internati – furono vittime tra le vittime. Una parte di essi fu poi deportata, gli altri dovettero fuggire e nascondersi per molti mesi.