Influenza, flop vaccinazione: – 25% rispetto al 2011

vaccino influenza
Foto d'archivio

Flop della campagna di vaccinazione contro l’influenza. Rispetto allo scorso anno si è registrato un calo del numero dei vaccinati pari al 25%, con punte che hanno superato il 60% al Sud. Il motivo? Soprattutto il timore degli italiani dopo il ritiro, a ottobre, di alcuni lotti di vaccino (prima Crucell e poi Novartis).

E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro studi della Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg), che ha coinvolto oltre 1.500 camici bianchi (40% del Nord; 33% del Centro e 27% del Sud). Si tratta del primo dato ufficiale sulla campagna vaccinale 2012-2013 fornito da chi in prima persona si occupa di immunizzare dall’influenza stagionale le ‘categorie a rischio’: over 65, malati cronici e tutte quelle persone che lavorano a stretto contatto col pubblico come le forze dell’ordine o gli operatori sanitari. Dall’analisi delle tabelle elaborate dalla Fimmg, emerge che per il 71% dei medici di base il numero dei vaccinati è diminuito e per il 27% è rimasto invariato; solo per il 2% è invece aumentato.

A dire che il tasso di vaccinazione è diminuito è il 74% dei medici del Sud del Paese, il 73% di quelli del Centro e il 66% di quelli che operano al Nord. L’indagine ha anche valutato la portata del calo del tasso di vaccinazione. “Rispetto allo scorso anno – afferma Paolo Misericordia, responsabile del Centro Studi della Fimmg – il numero dei vaccinati si è ridotto dal 10 al 30% per il 62% dei medici di famiglia; entro il 10% per il 24% e di oltre il 30% per il 14% dei colleghi”.

All’interno di quest’ultimo range si è però registrato una calo della vaccinazione – soprattutto al Sud – che ha toccato punte massime sopra il 60%. Il sondaggio entra anche nel dettaglio delle cause che possono aver spinto molti italiani a non vaccinarsi contro l’influenza. Per i medici di famiglia il motivo principale è “il timore della popolazione di farsi vaccinare a seguito dei ritiri di alcuni lotti di vaccino”. Per i camici bianchi, da 1 a 10, questa ragione vale otto. Va infatti ricordato che a metà ottobre c’è stato il ritiro volontario da parte della Crucell dei suoi vaccini influenzali, per un problema di sicurezza che riguardava uno o due lotti, ma trattandosi di prodotti biologici l’azienda ha voluto bloccare e ritirare cautelativamente l’intera produzione. Una decina di giorni dopo il caso Crucell c’è però stato ‘l’affaire Novartis’.

In questo caso è stato il ministero della Salute, insieme all’Agenzia del farmaco, a ritirare “a titolo meramente precauzionale” alcuni lotti di vaccino, perché dalla documentazione dell’azienda risultavano anomalie in alcune dosi. Insomma, sulla campagna antinfluenzale di quest’anno sembra essere piombata una vera e propria ‘maledizione del vaccino’. Un altro motivo che può aver condizionato gli italiani è “la ridotta disponibilità delle dosi di vaccino necessarie”: per i medici di medicina generale questa causa è stata valutata, da 1 a 10, cinque. Tra i motivi del calo è stata anche presa in esame la “minore propensione dei medici a proporre attivamente la vaccinazione”, causa a cui i camici bianchi attribuiscono comunque un peso decisamente irrilevante (1,68 da 1 a 10).

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