Regione. “Già in tempi non sospetti avevo denunciato mancanza di trasparenza nella gestione dei fondi destinati al gruppo regionale ed ero stata io per prima a chiedere che fosse fatta chiarezza”. Maruska Piredda, capogruppo Idv in Regione, indagata come i suoi ex colleghi di partito nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Genova su un presunto utilizzo di soldi pubblici per spese “private”, torna a spiegare la sua posizione, nel giorno dello sfogo in streaming del presidente della Regione, Claudio Burlando.
“Per quanto mi riguarda, posso assicurare che non ho mai speso soldi pubblici per finalità estranee alla mia attività di consigliere regionale – spiega Piredda in una nota – Anzi, posso tranquillamente affermare che le spese da me sostenute per la mia attività politica sono state superiori a quelle effettivamente rimborsatemi dal gruppo regionale.
Per quanto concerne gli scontrini per spese personali di cui tanto si è parlato in questi giorni, voglio innanzitutto capire se effettivamente alcuni di essi siano riconducibili a me e se così fosse come ciò sia potuto accadere perché ripeto: tutto il denaro che il gruppo regionale mi ha consegnato è stato speso esclusivamente per attività connesse allo svolgimento del mio incarico di consigliere regionale, come prevede la legge.
Ho piena fiducia negli inquirenti dai quali mi recherò nei prossimi giorni per dimostrare come ho effettivamente speso la mia quota dei fondi destinati al gruppo regionale”, conclude Piredda.
Fiducia nella magistratura anche da parte di Nicolo Scialfa (ex Idv, ora Diritti e Libertà), vicepresidente della Regione, subentrato qualche mese fa a Marylin Fusco dimissionaria perché oggetto di altre indagini.
“Mi sembra di essere entrato in un tritacarne…ma ho la coscienza pulita e lo dimostrerò in sede giudiziaria, altrimenti non sarei seduto qui oggi…”, ha detto Scialfa durante la giunta regionale di questa mattina.
“Resto a testa alta nonostante questa vicenda rappresenti uno dei momenti peggiori della mia vita, ma sono convinto che chiarirò tutti ai magistrati. C’erano dei comportamenti confusi sulle fronte delle spese e questo lo denunciai fin dal mio insediamento a capo gruppo dell’Idv, in quanto non ci sono regole precise come ho invece notato per le attività della giunta regionale. C’erano comportamenti confusi. Piu’ volte ho chiesto a inizio legislatura a diverse persone, anche istituzionali, quali fossero i criteri rigorosi e precisi della spesa, ma non mi e’ stato mai chiarito. Non lo dico a discolpa, lo dico come vicepresidente della Regione. Sarebbe anche ridicolo da parte mia – ha proseguito Scialfa – dire che rimetto il mio mandato nella mani del presidente. Perché é tautologico, è un rapporto fiduciario. Se poi la Regione mi dirà che ho sbagliato, in buona fede, da stupido, ne trarrò le conseguenze” ha aggiunto Scialfa.