Genova. “Mi ha colpito come l’Unione Europea abbia abbinato nello stesso giorno la condanna all’Italia sulle carceri e sull’Imu. E’ singolare perché l’imposta è riuscita a far diventare un carcere la casa per milioni di italiani”.
Oscar Giannino, candidato premier di “Fare per fermare il declino”, arriva a Genova per sostenere la raccolta delle firme necessarie alla presentazione della lista, in vista delle prossime elezioni politiche. Un intervento dai toni “accesi”, con una serie di “no” decisi alle linee di politica economica degli avversari politici.
Linee che, secondo Giannino, sono “basate esclusivamente sull’aumento della tassazione e che ci porteranno inevitabilmente verso il declino”. “Noi – spiega – proponiamo in cinque anni l’abbassamento di cinque punti della pressione fiscale a fronte di un taglio di sei punti di spesa corrente. Sono circa 90 miliardi di entrate fiscali in meno: un terzo arriva dal taglio dell’Irap e poi dalla diminuzione dei contributi fiscali. Anche l’Imu va rifasata: in molti Paesi esite, ma resta ai Comuni, non diventa un bancomat per lo Stato centrale”.
Mentre si discute di declino, non si può non pensare a Genova, ex capitale delle partecipazioni statali, sconvolta dai rivolgimenti dell’economia. “Qui – continua Giannino – si toccano con mano i risultati di uno Stato che ha avuto la mano troppo pesante in economia e che non è stato capace di gestire le attività economiche. Questa è inoltre una città il cui assetto idrogeologico è un simbolo negativo di un sviluppo sbagliato. Qui il declino si tocca con mano e qui più che altrove c’è bisogno di una svolta”.
Svolta che certamente non può arrivare dall’introduzione di una patrimoniale: “Si tratta di un’idea profondamente sbagliata. Continuare a perseguire una linea economica con più pressione fiscale significa solo continuare la strage di imprese e di lavoro. Siamo gli unici a proporre un’alternativa: abbattere il debito con la dismissione dei beni pubblici, a cominciare dai “mattoni liberi di Stato”.
Indipendentemente dai risultati delle prossime elezioni, Giannino si dice pronto a gesti clamorosi: “Con il nuovo redditometro ci classificano perfino dall’acquisto dei detersivi: questa è la vera premessa della patrimoniale. Personalmente sono disposto ad andare in carcere: bisogna organizzare una protesta civile per dire che non si paga ciò che è ingiusto. Ghandi fece la stessa cosa”.