Genova. Pienone al Teatro Verdi di Sestri Ponente per il comizio elettorale del segretario del Pd, Pieluigi Bersani. Viste le polemiche sui costi della politica in Liguria, il candidato premier ha esordito parlando proprio di questo argomento. ”Se non si capisce che non si può fare la spesa con i soldi pubblici, bisogna andare giù col badile”, ha detto.
Bersani ha poi detto le linee guida che dovranno caratterizzare il prossimo governo. “La prossima legislatura dovrà essere caratterizzata dalle parole moralità e lavoro. Ho detto prima la parola ‘moralità’ perché se non parti da lì non arrivi alla seconda. Non si può far nulla in un rapporto di non-credibilità e sfiducia tra cittadini e politica. Solo in nome di questa premessa indispensabile si può presentare una forza politica che possa pronunciare la parola ‘onestà’”.
”La spending review è stata fatta per modo di dire. Noi metteremo il cacciavite nella spesa pubblica – ha proseguito – Dobbiamo fare emergere la ricchezza e far pagare le tasse. Questo significa per prima cosa mai piùcondoni. Poi faremo gradualmente girare meno contante e consentiremo al fisco la tracciabilità di tutti i movimenti finanziari e bancari significativi. Infine cominciamo a chiamare evasione un pezzo di ciò che oggi chiamiamo elusione. E abbiamo la possibilità di vendere patrimonio, anche se non nella misura che dice Brunetta”.
Chiare le parole del candidato premier, che in mattinata ha tenuto un comizio anche a Spezia. “Quando un grande partito fa l’interesse del Paese, ha fatto il suo”, ha dichiarato.
Non è mancato neppure un discorso sulla recente vicenda del Monte dei Paschi di Siena e poi un accenno alla campagna elettorale. Bersani si è detto “meravigliato” da quelli che ha definito “gli attacchi” di Mario Monti. “La campagna si sta accendendo non nella direzione giusta – ha detto . Siamo meravigliati dal professor Monti, che si sta affidando ad un guru americano e sta mettendo in pratica una campagna elettorale d’attacco nei nostri confronti. Il problema é che, finite le elezioni, i guru americani se ne vanno via, mentre i problemi dell’Italia rimangono”.