Cronaca

Dalle rose alla pistola, la doppia faccia del rapinatore “gentiluomo”: Fiandaca tradito da sopralluogo e telecamere

san martino

Genova. “Qui bisogna bissare”. Rosario Fiandaca, noto alle cronache come “il rapinatore galantuomo”, per aver omaggiato con una rosa le vittime delle sue rapine, era pronto a ripetere il colpo. Non pago di una prima rapina alla banca Carige del Gaslini (lì l’episodio della rosa), e di una seconda alla banca Carige dell’ospedale San Martino, lo scorso 28 novembre, secondo un’intercettazione telefonica avrebbe detto “qui bisogna bissare”.

Proprio durante il colpo a San Martino Fiandaca aveva recuperato un bottino ingente, 82 mila euro, in gran parte le paghe del nosocomio, così come ricostruito dai carabinieri della Compagnia di San Martino, ma aveva anche mostrato un’altro lato, molto più aggressivo e pericoloso. Non più rose alla mano, ma una pistola puntata contro un’anziana signora che gli stava davanti allo sportello e non aveva ben capito che si trattava di una rapina.

Passamontagna, casco nero e guanti non sono serviti. A tradirlo, oltre alle telecamere che hanno ripreso gli stessi capi d’abbigliamento che poi i carabinieri hanno trovato nella sua residenza, è stato il sopralluogo fatto il giorno prima. La cassiera che gli aveva cambiato la banconota da 100 euro aveva memorizzato il suo volto. E quando i militari le hanno mostrato la foto non ha avuto dubbi: “E’ lui”.

Fiandaca, inoltre, era agli arresti domiciliari in una comunità religiosa di Nervi per precedenti rapine ma aveva un permesso di libera uscita dalle 10 alle 12. E’ stato durante quelle due ore che ha messo a segno il colpo. All’interno della sua stanza i militari hanno recuperato gli indumenti e il casco indossati per la rapina ma hanno anche trovato un ‘pizzino’ con i conti e le spese sottratte proprio agli 82 mila euro. Ora i militari, coordinati dal pm Federico Manotti, stanno cercando di capire se Fiandaca avesse qualche complice che gli possa aver ‘spifferato’ la presenza del denaro in banca.

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