Economia

Crisi, sempre meno “choosy”. Barbagallo: “I giovani liguri tornano all’agricoltura”

terra onlus vesima
Foto d'archivio

Liguria. Secondo un’indagine Coldiretti/Swg, la metà dei giovani tra i 18 e i 34 anni preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca o lavorare in una multinazionale, mentre in generale tra tutti gli italiani ben il 28% scambierebbe il proprio lavoro con quello dell’agricoltore. La Liguria conferma il trend nazionale.

“Il settore agricoltura può ancora dare soddisfazioni dal punto di vista economico – ha spiegato oggi l’assessore regionale Giovanni Barbagallo – lo dimostra la mole di domande ricevute, addirittura superiore alla possibilità di investimento che noi possiamo in realtà erogare”.

Certo la crisi dell’agricoltura in generale negli ultimi 30 anni è stata sotto gli occhi di tutti, con la diminuzione di addetti e aziende, ma oggi, complice anche una crisi internzionale economica che comporta livelli di disoccupazione senza precedenti, c’è un’inversione di tendenza. Anche nella nostra regione.

“I giovani tornano all’agricoltura, fanno investimenti, diversificano aziende – continua Barbagallo – sopperendo alle carenze occupazionali e finanziarie di altri settori, sviluppando questo”. Come in Grecia, dove si registra un incremento degli addetti dell’agricoltura, così accade in Italia e Liguria. “Stiamo preparando provvedimenti legislativi e leggi che ci consentiranno di dare impulso al settore – spiega ancora l’assessore – perché ci crediamo. Inoltre l’abbinamento turismo, agricoltura, territorio ci consente di non vendere solo prodotti ma di fare anche business”.

Intanto in Liguria è boom di agriturismi, con 522 esercizi nel territorio destinati a crescere, grazie anche alla semplificazione delle procedure varata dalla Regione, partita con l’inizio dell’anno.

Inoltre, nell’ottobre scorso Sel ha presentato in consiglio regionale una proposta di legge regionale per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli.

Nel dispositivo si impegna la Regione a censire i terreni pubblici inutilizzati e a la disciplinare le modalità di
cessione di tali terreni ai giovani agricoltori sotto i 40 anni.

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