Genova. La disoccupazione giovanile è, per ora, una sorta di epidemia che non trova argini, mentre ci si chiede se le iniziative legislative che si sono finora succedute abbiano determinato sollievo o aggravamento”. E’ quanto ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, aprendo ieri a Roma con la sua prolusione i lavori del consiglio episcopale permanente.
“Bisogna – ha aggiunto – che le competenze migliori cooperino in uno sforzo solidale e così ogni istituzione, affinché si possa vedere e toccare il rilancio dell’occupazione e dell’economia; rilancio per il quale la gente ha accettato sacrifici anche pesanti. Tanto patrimonio di responsabilità e rigore, di dignità e adattamento – ha proseguito il presidente della Cei – non può andare sprecato per colpa di alcuno, sarebbe un insulto, e invece si deve cominciare a vederne i frutti”.
Per questo, fra l’altro, “non può essere il capitale umano quello che per primo viene messo in discussione quando un’industria è in sofferenza; se è approdata ad alti livelli è grazie al lavoro e all’apporto delle diverse maestranze, ed è ingiusto che proprio queste, per prime, vengano messe alla porta”.