Genova. Non è stato sufficiente l’esame autoptico per chiarire il giallo sulla morte di Ive Jazine, il clochard sessantenne di origini croate trovato senza vita nella notte tra mercoledì e giovedì, in strada, davanti alla parrocchia di Santa Maria dei Servi in via Cecchi, a Genova, nel quartiere Foce.
L’autopsia eseguita ieri dal medico legale Marco Salvi su delega del pubblico ministero Francesco Pinto ha evidenziato che il “senza tetto” è morto per un arresto cardiocircolatorio dovuto al freddo, ma sono emerse lesioni esterne sospette, fratture delle costole e brutti traumi alle gambe, che non fanno escludere un pestaggio o un investimento da parte di un motorino, prima della morte.
Queste lesioni che non hanno intaccato organi interni e dunque non possono aver provocato la morte del sessantenne devono essere approfondite. Per questo nelle prossime ore la polizia svolgerà nuovi accertamenti per capire cosa sia successo al clochard. A questo punto non viene neppure escluso che Ivo, come lo chiamavano gli amici, sia stato malmenato da qualcuno e poi sia stato lasciato morire in strada al gelo.
A trovare il corpo senza vita seminudo e sanguinante in mezzo alla strada erano stati intorno all’alba alcuni passanti. Tra questi un’amica del clochard che aveva raccontato alla polizia che il sessantenne era stato ucciso a botte e non era morto per il freddo.