Genova. E’ sempre più avvolta nel mistero la morte di Ive Jezina, conosciuto come Ivo, il clochard croato, ma da tanti anni in Italia, trovato sanguinante e seminudo in strada ieri mattina in via Cecchi alla Foce.
Oggi l’autopsia disposta dal magistrato chiarirà le cause della morte, che al momento è ancora un giallo. Sono tre le ipotesi a cui sta lavorando la squadra mobile di Genova che in queste ore sta raccogliendo testimonianze ed effettuando accertamenti: Omicidio, malore dovuto all’abuso di alcol o caduta per ubriachezza e freddo. Ma c’è la testimonianza di una donna, amica del clochard. “Lo hanno ucciso, lo hanno picchiato – ha detto – io l’ho trovato a terra pieno di lividi. Qui in zona ci sono tante persone che vedono male la nostra presenza”. Il cadavere di Ivo presentava ecchimosi e ferite. In un primo momento soccorritori e medico legale hanno ipotizzato un trauma da caduta. Ma dopo la testimonianza tutto è stato rivisto. Il magistrato di turno Francesco Pinto ha aperto un fascicolo per omicidio volontario: una prassi per poter accelerare gli esami medico legali.
A dare l’allarme ieri mattina erano stati intorno alle 5 alcuni passanti. L’uomo era a terra senza scarpe e con i pantaloni calati. L’ipotesi più probabile resta la morte causata dai traumi della caduta e dal freddo. Nel sangue di Ivo é stato trovato un elevato tasso di alcol. Se Ivo fosse morto per il freddo si tratterebbe del secondo clochard deceduto in poche ore a Genova per assideramento. Martedì scorso al Galliera era deceduto Franz, clochard tedesco di 38 anni che frequentava i vicoli del centro storico. La notte scorsa alcuni passanti lo avevano visto a terra ed avevano chiamato l’ambulanza. I medici non avevano potuto fare nulla per salvarlo. Stenti e freddo lo avevano ucciso. Franz aveva sempre rifiutato l’aiuto dei volontari. “E’ spesso difficile – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Paola Dameri – avvicinare gli homeless che a volte rifiutano il ricovero in strutture protette. I posti letto per loro ci sono e non tutti sono occupati”.