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Calcio, il personaggio: Matteo Carnovale, attaccante “globetrotter”

Matteo Carnovale

Arenzano. Matteo Carnovale, arenzanese classe 1983, è un autentico “globetrotter”. Ha infatti giocato in diverse squadre liguri, partendo proprio dall’Arenzano e passando per Cogoleto, Sampierdarenese, Masone, Praese, Carcarese, Molassana, Rossiglionese, arrivando quest’anno anche ad “espatriare” in Piemonte, per la precisione a Silvano d’Orba, per giocare nella Silvanese (campionato di Prima Categoria), alla ricerca di nuovi stimoli ed emozioni, indispensabili al suo modo d’intendere il calcio.

Forte fisicamente, Carnovale è un attaccante moderno, di quelli che “fanno reparto” da soli, abile nelle giocate di scarico verso i propri compagni e nelle conclusioni aeree di testa, che rappresentano la sua migliore espressione tecnica. Da tutti è riconosciuta la sua capacità di “fare gruppo”, grazie ad un carattere gioviale ed aperto, cui unisce una notevole carica psicologica che lo rende un leader naturale.

Quando gli chiediamo cosa lo ha spinto fino in Piemonte, si scorge subito nei suoi occhi il piacere di una scelta azzeccata: “In estate sono stato contattato dal d.s. Valerio Motta, che mi ha prospettato l’idea e nella mia istintività ho intuito che Silvano d’ Orba sarebbe stata la piazza ideale per giocare in un ambiente sereno (in grado di far sentire però il proprio calore). Un football, quello piemontese, ricco di fisicità, con una sana competizione e rivalità sportiva fra i paesi confinanti, come forse in Liguria si vive solo in Val Bormida. Insomma il calcio come era inteso negli anni ’60, in cui mi trovo a meraviglia, tanto da farmi pensare di restare qui non solo questa stagione”.

Continua a raccontarci: “Stiamo disputando un buon torneo, immediatamente a ridosso delle prime e senz’altro al di sopra delle aspettative iniziali. Anche personalmente sono soddisfatto di come mi sto esprimendo. Ho già segnato una decina di goal, uno ‘score’ di tutto rispetto”.

Un fiume in piena il “bomber”, anche quando parla dei suoi trascorsi: “L’anno migliore l’ho vissuto a Prà (stagione 2009/10), dove – anche grazie alle mie reti (ndr, ben 24) – abbiamo vinto il torneo, riportando la Praese nel campionato di Promozione. Un’annata straordinaria, con ricordi indelebili”.

Sampdoriano doc, Carnovale vede in Zlatan Ibrahimovic la rappresentazione del calcio fisico ad alto livello, ma ci conferma di seguire con attenzione anche il nostro calcio regionale, tanto da assegnare al Vado ed al Cogoleto del suo amico Lollo Anselmo gli oscar (nelle rispettive categorie) della stagione, per rendimento ed espressioni di gioco. Gli sta poi particolarmente a cuore il Val Lerone di Arenzano: “Siccome giocano di sabato, non perdo mai una loro partita casalinga. Ammiro il loro modo di intendere il calcio, fatto di passione, ma anche di professionalità e voglia di costruire qualcosa, con una presidentessa, la straordinaria Rita Valle, che mette impegno e cuore nel portare avanti un progetto basato su valori morali, senza trascurare quelli tecnici”.

Nel salutarci gli chiediamo qual è stato il suo goal più bello e la risposta è quella nota di Pippo Inzaghi: “E’ quello che devo ancora segnare”.

Claudio Nucci

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