Caccia ai turdidi prorogata al 31 gennario, Bruzzone soddisfatto: “Riconoscimento delle indicazioni europee”

 Francesco Bruzzone - Lega Nord
Foto d'archivio

Liguria. La Regione ha approvato la proroga dal 20 al 31 gennaio del termine per la caccia ai turdidi, su proposta del consigliere leghista Francesco Bruzzone. Già la scorsa estate consiglio e giunta si erano impegnati, votando un ordine del giorno, a riportare per la stagione venatoria in corso la chiusura del prelievo dei turdidi al 31 gennaio.

“Per quanto riguarda il calendario dei turdidi e degli anatidi – spiega il consigliere Bruzzone – era prevista la chiusura al 20 gennaio, ma è stata portata al 31 gennaio. E’ un riconoscimento e l’applicazione di una norma nazionale e si avvicina alle indicazioni europee sul bacino del Mediterraneo, che per quanto riguarda i turigidi vanno anche a inizio febbraio”.

In dieci regioni italiane l’abbattimento è consentito fino alla fine di gennaio e in Francia fino alla fine di febbraio. Un calendario unico europeo, però, sembra poco ipotizzabile: “Diventa difficile arrivare ad un calendario unico europeo perché da Nord a Sud cambiano le migrazioni degli uccelli – sottolinea Bruzzone – Credo invece possibile arrivare ad un calendario unico dei Paesi del Mediterraneo e che anche qui si preveda la chiusura della caccia a febbraio”.

Immediata la reazione delle associazioni Wwf, Lipu, Lega abolizione caccia, Verdi, Enpa e Italia Nostra: “Le associazioni ambientaliste ritengono il comportamento del consiglio regionale sprezzante quanto illegittimo; esiste un parere obbligatorio nettamente negativo, dell’aprile 2012, reso dall’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale alla Regione, che sconsiglia di cacciare i tordi dopo la prima decade di gennaio, e gli acquatici dopo la fine di dicembre; la Commissione Faunistica venatoria regionale non è stata neppure consultata, e il provvedimento assume pertanto il sapore della classica elargizione pre-elettorale al solito gruppetto di amici. Queste cacce sono praticate in Liguria, infatti, da pochissime centinaia di persone in questo periodo di fine inverno, anche se il danno può essere sensibile”.

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