A Genova approda la Yarn Bombing, street art nata negli States

yarn bombing

Genova. La Civica Biblioteca Brocchi di Nervi (Via Casotti 1 ; tel. 010 321892 ) organizza per giovedì 17, 24 e 31 gennaio, dalle 09.00 alle 10.00 e dalle 11.00 alle 12.00, una serie di incontri sul tema “Allestimento per arredi urbani con filati – Progetto Yarn Bombing – Intrecci Urbani”.

Alberi, panchine, statue e arredi pubblici vestiti di lana. È lo yarn bombing (letteralmente bombardamento di filati), una forma di street art nata negli States nel 2005, che si è già diffusa in tutto il mondo, colorando e vestendo le città.

Anche a Genova approda lo yarn bombing con il progetto Intrecci urbani che coinvolge associazioni culturali, enti, biblioteche, scuole vespertine, la casa circondariale, i volontari del servizio civile nazionale, i municipi genovesi, le associazione della terza età, le case di riposo e i giovani creativi.

“È un progetto che unisce giovani e meno giovani in una veste creativa e innovativa – ha detto l’Assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Genova Carla Sibilla – un’iniziativa aperta a tutti i cittadini che possono partecipare unendosi ai tanti laboratori sparsi sul territorio”.

Sono oltre 45 i soggetti che, sotto il coordinamento dell’Ufficio Cultura e Città del Comune di Genova e la direzione artistica di Emanuela Pischedda dell’Associazione colorinscena, si muoveranno per creare i manufatti.

I lavori saranno poi esposti a partire dal 21 marzo 2013 e per una decina di giorni in un’installazione collettiva nell’area del Porto Antico, che andrà a coprire: “panchine, alberi, ringhiere, palme, ma anche i trenini Pippo e Pippetto”, come ha precisato Rita Barisone, responsabile di Genova Creativa. Fanno parte del progetto anche alcune aree di Palazzo Ducale (dove già si possono ammirare alcuni centrini a rivestire le sfere di marmo dello scalone in piazza Matteotti) e Palazzo Tursi.

“In Italia un evento così non c’è mai stato – ha detto Emanuela Pischedda, direttrice artistica dell’iniziativa – abbiamo avuto qualche prova di singoli artisti, ma mai una scenografia collettiva che avesse come palcoscenico la città. La particolarità di quest’arte, inoltre è che è ecologica, colorata, intergenerazionale e pacifica. Senza dimenticare la valenza sociale». In questo senso, infatti, le organizzatrici sperano anche di riuscire a coinvolgere le comunità straniere: «per portare idee nuove per l’installazione”.

Per realizzare i vestiti ai monumenti sono chiamati a lavorare tutti i ctittadini: dai centri di aggregazione per la terza età alle strutture residenziali per anziani del Comune, dai giovani artisti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti agli studenti degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore e dell’Università, dalle biblioteche ai centri civici, fino alle singole persone che lavorano ai ferri e all’uncinetto.

Non c’è da preoccuparsi per gli sprechi, infatti, tutti i materiali impiegati alla fine della manifestazione saranno riutlizzati: le installazioni saranno smontate e i manufatti distribuiti alle associazioni e gruppi di lavoro, che li esporranno presso le sedi coinvolte nel progetto o li consegneranno a soggetti pubblici presenti sul territorio. I manufatti danneggiati, invece, saranno utilizzati come imbottitura per trapunte da distribuire a persone disagiate e strutture di tutela degli animali.

Chiunque può partecipare alla realizzazione dei manufatti mettendosi in contatto con le varie sedi di lavoro attivate in tutto il territorio cittadino oppure, semplicemente, raccogliendo lana nuova o usata da consegnare alle biblioteche civiche coinvolte dove, oltre ai laboratori di maglieria, saranno attivati punti di raccolta lana.

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