Genova. Combattere la logica dei tagli e delle privatizzazioni sul loro stesso terreno: quello preciso, a volte freddo, spesso implacabile dei numeri. E’ questo il senso dell’incontro organizzato questa mattina a Genova dall’associazione “ControCorrente”. Sono state perciò illustrate sei proposte sul trasporto pubblico locale, per arrivare a costruire una mobilità efficiente ed accessibile a tutti, per la difesa delle aziende partecipate del Comune di Genova e contro la loro privatizzazione, per la creazione di un coordinamento di tutti coloro, lavoratori e cittadini, che, a partire dalle grandi città, si battono contro le privatizzazioni e i tagli ai servizi pubblici.
“Innanzittutto – spiega Marco Veruggio, il portavoce nazionale di “ControCorrente” – diciamo che non possono esserci solo tagli e privatizzazioni, visto che, anche a Genova, hanno prodotto solo disastri. Oggi sfidiamo sindaco e giunta ad un confronto pubblico sulle nostre proposte”.
Tutte molto concrete, tutte probabilmente in grado di rivoluzionare il trasporto pubblico: “La prima – continua – prevede la creazione di una centrale unica per gli acquisti di tutte le aziende partecipate, di una officina unica per la manutenzione, di un’azienda unica per la mobilità. Poi bisogna tagliare i veri sprechi e la burocrazia. Noi chiediamo la costituzione di una commissione formata da rappresentanti del consiglio comunale, dei lavoratori e degli utenti che metta le mani nei bilanci di Amt ed elabori un piano generale della mobilità”.
E poi ancora: una tariffa annuale obbligatoria per tutte le famiglie, da pagarsi per ciascun componente del nucleo familiare, differenziata per scaglioni di reddito ed infine rifiuto della cassa integrazione per il settore.
Presente all’appuntamento anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Comune Paolo Putti: “Oggi testimoniamo assieme ai lavoratori che il trasporto pubblico è fondamentale. Prima di tutto è una garanzia per il diritto alla mobilità e proprio su questo punto sono terrorizzato dalla previsione di dismissione del biglietto integrato Amt-Trenitalia. Inoltre credo che si vuole fare una seria politica di abbattimento dell’inquinamento il Tpl è l’unico mezzo efficace. La Comunità europea ce lo chiede da tempo: credo purtropo che come al solito arriveremo in ritardo, pagheremo pesanti multe e come al solito avremo una qualità della vita inferiore a quella degli altri Paesi”.
“Ci sono pressioni – continua – da alcune parti della maggioranza del Sindaco che continuano a vedere nelle privatizzazioni la formula magica per risolvere tutti i problemi. Come ampiamente dimostrato non è questa la soluzione. Amt potrebbe essere l’ennesimo esempio negativo di questa mentalità”.
“Sul trasporto pubblico – conclude Antonio Bruno, capogruppo di Rifondazione Comunista nel Comune di Genova – rischiamo una debacle, una sconfitta storica. Se non riusciremo ad evitare il salto del biglietto integrato salterà il trasporto, la linea mi pare sia puntare su alte velocità e grandi linee e mollare invece le linee pendolari del treno e quelle collinari del bus. Va assolutamente cambiata la rotta”.