Economia

Meno costi e più convenienza: con la crisi è boom di “Temporary store”

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Foto d'archivio

Appaiono e scompaiono, vanno e vengono dal centro alla periferia di grandi città e di piccoli centri. Attraendo la curiosità dei clienti. La crisi non ferma la corsa dei ‘temporary store’, letteralmente ‘negozi temporanei’, che, aprendo in uno spazio per un periodo limitato di tempo, variabile da un giorno fino anche a un mese, risparmiano sui costi fissi di un affitto per tutto l’anno. E possono così offrire prezzi convenienti, con sconti fino al 50-70% su prodotti nuovi, contando anche sull’effetto sorpresa sui clienti.

Una tendenza nata negli Stati Uniti, quella dei ‘temporary store’, e che oggi riguarda nel nostro Paese non solo l’abbigliamento, ma anche l’arredamento e altri settori. Da Nord a Sud una formula che convince i consumatori e i commercianti, disposti anche a cambiare il modo di ‘fare impresa’ tradizionale, spostandosi da una città all’altra. Anche nel periodo delle feste che si sta avvicinando.

“La scelta del ‘temporary store’ – spiega a Labitalia Chiara Zoratto, di ‘Bobo e Co’, azienda milanese che realizza e vende vestiti per bambini attraverso i temporary store- è legata a una questione di costi, perchè avere un proprio negozio comporta dei costi fissi elevati. Invece noi siamo presenti una volta ogni mese in posti diversi, a Milano e in tutta la Lombardia, dove il fenomeno è più diffuso. E la scorsa settimana anche a Roma, con risultati positivi”. Quindi costi più bassi di un negozio tradizionale e guadagni che non risentono della crisi.

“Per noi sta andando bene, la nostra attività va bene, vendiamo prodotti particolari e originali, con prezzi contenuti e abbastanza convenienti per tutte le tasche -aggiunge Zoratto- e, secondo me, è una modalità di vendita che funzionerà sempre più. A Milano è già molto comune e va benissimo, in altre zone un po’ di meno, ma credo si svilupperà presto in tutte le altre aree del Paese”.

Anche perche il meccanismo è semplice: “I temporary store si tengono nella maggior parte dei casi -racconta Zoratto- presso show-room di imprenditori, aziende, designer che affittano il proprio spazio espositivo, o parte di esso, una o due volte al mese. O anche aziende che offrono la disponibilità di un corner presso la propria struttura, dove realizzare il ‘temporary store’. Che è un concetto fondamentale perchè -conclude- permette di farsi conoscere da tanta gente, in tanti posti diversi, senza dover sopportare i costi fissi di un negozio proprio”.

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