Genova. Cominciano a delinearsi i dettagli sul rapimento di Andrea Calevo, il giovane imprenditore di Lerici prelevato dalla sua villa e sequestrato la notte tra domenica e lunedì.
Il comandante del Reparto operativo speciale dei carabinieri di Genova Paolo Storoni è entrato da pochi minuti nella villa di Andrea Calevo, il giovane imprenditore di Lerici prelevato dalla sua villa e sequestrato la notte tra domenica e ieri.
Dai particolari appresi in ambito investigativo, sembrerebbe che nessuna richiesta di riscatto sia stata presa telefonicamente in quanto, poco prima del sequestro nella villa, sarebbero stati presi degli accordi con la madre del giovane.
Tale modus operandi è tipico delle bande dell’Est Europa che mettono in atto sequestri lampo.
Il contatto “evanescente”, reso noto dal procuratore capo Michele Di Lecce, avuto con alcune persone vicine alla famiglia oggi potrebbe dunque rappresentare la fase conclusiva del sequestro.
I Ros sono impegnati fin dai primi momenti nelle indagini sul sequestro assieme ai carabinieri del comando provinciale della Spezia, allo Sco di Genova, alla questura e alla Guardia di finanza della Spezia.
Secondo quanto si apprende dalla Direzione distrettuale antimafia a Genova, a cui sono affidate le indagini, le ricerche di Calevo “sono state estese anche in alcuni paesi esteri”. Inoltre, con il trascorrere delle ore prende consistenza la possibilità che l’ostaggio possa essere passato di mano.
Secondo la Dda il gruppo Calevo & Figlio è solido, i conti sono in ordine, anche se non più floridi come in passato, ma in azienda non ci sono debiti. Tra i dati esaminati, l’identikit di un uomo visto lungo una strada vicino alla villa e alcune registrazioni di un impianto in una vicina villetta svaligiata tempo fa.