Genova. Agg.h.22 Il ministero dell’Ambiente annuncia che “Il Consiglio dei ministri ha deciso che il Governo presenterà un emendamento ‘interpretativo’ al decreto salva-Taranto”. L’ azienda cioè potrà commercializzare quanto prodotto prima del decreto. Il ministro Corrado Clini, domani mattina presenterà alla Camera l’emendamento governativo.
All’Ilva di Genova i lavoratori hanno appreso dagli organi di stampa l’annuncio dell’azienda del fermo degli stabilimenti. Nel frattempo però, la Fiom genovese ha contattato l’azienda confermando che c’e’ un programma, per arrivare fino al 7 gennaio senza bloccare gli impianti.
“Alle sette di questo pomeriggio – ha spiegato Grondona -, dopo avere preso atto del mancato dissequestro delle materie in banchina a Taranto, l’azienda ci ha illustrato un piano di produzione per arrivare comunque fino al 7 gennaio, giorno in cui dovrebbe approdare a Genova la prima nave ‘non corpo del reato’ da Taranto”.
“Non sappiamo giudicare questo annuncio dell’ultima ora sul blocco degli impianti – ha aggiunto Grondona -. Meglio aspettare domani mattina”.
“Il piano prevede – ha spiegato il responsabile della Fiom genovese – che fino al 24 dicembre si lavorino i rotoli ‘neri’ di laminato (quelli piu’ vecchi ndr). Poi, tra giornate festive, le ferie, una rimodulazione dei contratti di solidarieta’ e la manutenzione ordinaria dello stabilimento si arriva al 7 gennaio. Quel giorno e’ previsto l’attracco della prima nave con materiali non corpo del reato”.
Poco dopo le 19 l’Ilva aveva annunciato in una nota che “da ora e a cascata per le prossime settimane circa 1.400 dipendenti, appartenenti prevalentemente alle aree della laminazione a freddo, tubifici e servizi correlati, rimarranno senza lavoro”. La decisione e’ legata al ‘no’ del gip al dissequestro dei prodotti giacenti sulle banchine.