Cronaca

Ilva: i prodotti restano sotto sequestro, il gip di Taranto nega la restituzione

corteo ilva
Foto d'archivio

Taranto. I rotoli di acciaio dell’Ilva, destinati alla vendita e agli altri stabilimenti, ovvero i prodotti finiti e semilavorati sequestrati il 26 novembre, restano bloccati sulle banchine di Taranto.

Lo ha deciso il gip del capoluogo pugliese respingendo l’istanza di reimmissione nel possesso, presentata una settimana fa dall’Ilva alla procura sulla base del decreto legge varato il 3 dicembre.

Un provvedimento che porterà conseguenze anche nello stabilimento genovese di Cornigliano, che, secondo ultime stime, dovrebbe avere un’autonomia lavorativa fino al 21 dicembre.

“I beni prodotti dall’Ilva prima dell’entrata in vigore del decreto legge sono soggetti a confisca poichè provento di attività che, almeno fino al 3 dicembre 2012, era da considerarsi condotta ‘contra legem’. E’ quanto aveva scritto il 5 dicembre la Procura di Taranto dando il suo parere negativo.

Anche per il gip Patrizia Todisco il divieto di retroattività della legge è “fondamentale valore di civilità giuridica e principio generale dell’ordinamento”. Il giudice fa riferimento a quanto previsto dall’articolo 3 comma 3 del decreto legge sull’Ilva che dispone la reimmissione della società nel possesso dei beni “a decorrere dalla data di entrata in vigore” dello stesso provvedimento, il 3 dicembre scorso.

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