Dopo la firma del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri sera, n. 282, il decreto legge sull’Ilva, dal titolo “Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale”. Il decreto – consultabile sul web – si compone di cinque articoli ed è già in vigore.
Ma i magistrati sono già al lavoro per presentare il ricorso. La funzione legislativa crea interferenze con l’ordine giudiziario: e, soprattutto, il decreto legge del governo per l’Ilva di Taranto non difende il diritto alla salute e mette in discussione le perizie epidemiologiche e chimiche che sono state affrontate nell’incidente probatorio.
E’ la tesi prevalente negli ambienti giudiziari tarantini, che non intendono fare passi indietro rispetto ad un dato di fatto ormai indiscutibile: l’Ilva inquina e provoca danni alla salute e il decreto legge che ‘salva’ il colosso siderurgico non può cancellare il pericolo attuale e concreto ancora esistente.
La ‘guerra’ è quindi ormai aperta: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato stasera il decreto legge ed i magistrati si apprestano ad aprire di fatto un contenzioso senza precedenti.