Genova. “Apprendiamo a mezzo stampa che Fit Cisl e Uiltrasporti rinunciano ad effettuare il referendum sulla deroga del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale marittimo di Grandi Navi Veloci – spiega la Filt Cgil – A riguardo teniamo a precisare che non abbiamo in alcun modo strumentalizzato la firma separata dell’assessore della Regione Liguria, né tanto meno effettuato comunicati a riguardo”.
La Cgil spiega di aver effettuato semplicemente le assemblee sindacali, peraltro molto partecipate, su tutte le navi sociali – ivi incluse quelle di Civitavecchia e di Séte (Francia). “Abbiamo illustrato le ragioni del nostro dissenso ed invitato i lavoratori a votare ‘no’ in caso in referendum – prosegue il sindacato – Sottolineiamo che in tutte le assemblee si è registrata una diffusa contrarietà di massima tra i lavoratori”.
“Puntualizziamo – per completezza di informazione – che le azioni da noi intraprese contro l’ipotesi di accordo risultano essere su diversi livelli: internazionale/europeo e nazionale”.
“A livello internazionale/europeo siamo intervenuti tramite l’ausilio rispettivamente dell’ITF (International Transport Federation) e dell’ETF (European Transport Federation) visto che l’eventuale deroga non sarebbe in linea sia con la Maritime Labour Convention che con la Politica di Atene (linee guida sindacali per evitare il dumping economico e sociale sul cabotaggio infra europeo) – spiega la Cgil – A livello nazionale, invece, si è richiesto l’intervento diretto della Confitarma per il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ed inoltre sono in corso approfondimenti tecnici per verificare la coerenza della eventuale deroga con la Circolare ministeriale del gennaio 1998 in relazione alla disciplina del cabotaggio insulare”.
Riguardo l’occupazione marittima, appare opportuno sottolineare alcuni elementi in relazione all’esercizio della flotta.
“La notizia, ancora ufficiosa, che circola da giorni, relativa al noleggio di una unità a scafo nudo in sostituzione della M/N Excelsior – con caratteristiche ben differenti – risulta essere assai preoccupante poiché, in tal modo, si garantirebbero meno posti di lavoro a bordo rispetto agli attuali. Riteniamo che ciò risulti essere in contraddizione con gli accordi sindacali, sottoscritti diversi anni addietro, che prevedevano da un canto la stabilizzazione del personale navigante e dall’altro la possibilità di impiego del personale extracomunitario sulle linee internazionali”.
Alla luce di quanto la Filt richiama Grandi Navi Veloci al senso di responsabilità – data la complessità e la delicatezza della situazione – per trovare soluzioni possibili, all’interno delle Leggi e del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, senza dimenticare che i lavoratori tutti hanno già effettuato notevoli sacrifici.