Genova. Diceva Brillat-Savarin che un finale di pasto senza formaggio è come una bellissima donna con un occhio solo. Celebrazione del formaggio a parte, mi piace pensare che si riferisse alla cura dei dettagli che è necessaria per saper offrire un pasto capace di emozionare, oltre che nutrire. Se volete provare questa differenza, uno degli indirizzi genovesi da non perdere è Via Maccaggi 53, al ristorante “Le Cicale in Città” dello chef Matteo Costa.
Dall’arredo degli interni, al volume musica di sottofondo, dalla mise en place fino al servizio in sala, potrete verificare quell’attenzione a costruire un’esperienza gastronomica coerente e coinvolgente. Un esempio su tutti è la carta dei vini, certamente ricca in quantità e per qualità di proposte, ma soprattutto piacevole da leggere con l’originale aggiunta delle cartine delle zone vocate per ogni regione italiana ed europea. Scegliamo, quindi, un riesling alsaziano di Leon Beyer del 2006 che accompagnerà facilmente i piatti selezionati in parte dalla carta e in parte dalle proposte fuori menù che spesso completano l’offerta, a seconda delle disponibilità del mercato.
Partiamo con due piatti storici dello chef, la panzanella di astice con olio al basilico e i paccheri con pomodorini e bottarga di muggine su crema di burrata. Due proposte giocate su equilibri di sapori, consistenze e temperature che cominciano a svelarsi dai profumi e finiscono dopo diversi secondi dall’assaggio. Continuiamo poi con delle ottime tagliatelle con un ragù di moscardini e soprattutto con due piatti del giorno uguali e contrari nella presentazione: un ventaglio di mazzancolle appena scottate, senza nessun artificio, piccolo segno dell’umiltà dello chef e del grande rispetto per la materia prima; e un polpo cotto al vapore e servito con una mes-ciua (mescolata) di legumi e con carciofi croccanti, piatto, al contrario, di grande tecnica e di grandissimo effetto all’assaggio.
Mentre chiudiamo con tre dessert di indubbio valore, tra cui segnalo un semifreddo al pistacchio con panna e granella dello stesso pistacchio, scopro che ad Albaro, in piazza Leopardi, per la precisione, sta aprendo una versione gastro-bistrot delle Cicale, che offrirà in zona aperitivo, tra l’altro, una selezione al bicchiere di champagne con rapporti qualità-prezzo molto interessanti.
Non so cosa ne penserebbe Brillat-Savarin, ma quanto a Ge24.eat, l’esperienza offerta da Le Cicale vale la fascia prevista tra i 40-60 euro, vini esclusi. Se avete qualche occasione da festeggiare, sicuramente è uno dei posti giusti, per quanto, alla fine, l’occasione che preferisco è sempre quella di provare il ristorante: soprattutto in questi casi, of course.
(Ristorante Le Cicale in Città; Via Giuseppe Maccaggi 53, 16126 Genova; tel. 010592581; lecicale@email.it)